Roberto “Loli” Linguanotto, stimato come il padre del tiramisù, è scomparso all’età di 81 anni. Originario di Treviso, Linguanotto era noto per la sua riservatezza e il suo impegno nel lavoro, qualità che lo hanno accompagnato durante i molti anni trascorsi all’estero come cuoco e pasticciere, prima di fare ritorno nel suo Veneto natale. Negli anni Sessanta, Linguanotto lavorava nel prestigioso ristorante “Beccherie” di Treviso, dove ha creato la versione moderna del tiramisù.
All’epoca, il dolce fu concepito come una variante dello zabaione, destinato agli uomini che frequentavano una vicina casa di appuntamenti. Da questa origine nasce il nome “tiramesù”, poi evoluto in tiramisù. Linguanotto era una figura molto apprezzata anche tra i suoi colleghi, e partecipava regolarmente alla Tiramisù World Cup, dove spesso presenziava alle gare e alle premiazioni. Francesco Redi, organizzatore della competizione, ha espresso un pensiero commosso: “Lo ricordiamo con affetto e con quella dolcezza che ha sempre caratterizzato i suoi modi. Lui e la sua famiglia ci hanno sempre sostenuto, e senza la sua invenzione, questo movimento mondiale di appassionati del tiramisù non esisterebbe”.
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Roberto Linguanotto, morto il maestro pasticcere che ha inventato il tiramisù
Linguanotto è riconosciuto per aver reso il tiramisù un dolce contemporaneo e popolare. Anche se molti lo collocano tra il XVIII e XIX secolo, gli esperti Clara e Gigi Padovani, autori del libro “Tiramisù”, sostengono che il dolce sia nato tra gli anni Quaranta e Sessanta del Novecento nel Nord Est italiano, con Linguanotto come suo principale artefice.
La sua morte ha lasciato un vuoto non solo nel mondo della pasticceria, ma anche nella politica locale. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha voluto ricordarlo con queste parole: “Mi unisco al cordoglio per la scomparsa di Roberto Linguanotto che ha rivoluzionato la pasticceria. Il tiramisù è oggi un’eccellenza culinaria riconosciuta a livello mondiale, grazie alla maestria di Linguanotto e al suo impegno nel rendere unico questo dolce veneto, ora celebre tra i dessert internazionali”.
Padovani, divenuto amico di Linguanotto durante la stesura del libro “Tiramisù“, racconta come il dessert sia nato dalla mente creativa del pasticciere: “Abbiamo iniziato le nostre ricerche a Treviso, proprio alle Beccherie, che stavano per chiudere nel 2016. Abbiamo intervistato la proprietaria, Alba Campeol, e Linguanotto stesso. Alba ci ha spiegato la storia dello ‘sbattutin’, antenato del tiramisù, una ricetta energizzante per le puerpere. Linguanotto ci ha raccontato che nel 1969 aveva ideato un dolce che doveva essere un gelato, ma che poi è diventato il tiramisù. In breve tempo, quel dolce è divenuto il fiore all’occhiello delle Beccherie, servito su un vassoio rotondo con savoiardi imbevuti di caffè e due strati di crema al mascarpone”.