Kate Middleton costretta a fare il video del cancro. Proprio così, a raccontarlo è un articolo de Il Messaggero che cita direttamente il Daily Mail. Quello che fanno sapere è che la prossima regina inglese, nonché Principessa del Galles, non era affatto d’accordo a condividere col mondo intero la sua situazione di salute. Per chi non lo sapesse, forse un paio di persone al mondo a questo punto, la donna ha pubblicato un video sui social network, divulgato poi in mondovisione, in cui afferma di essere affetta da un cancro e che si è già sottoposta a cicli di chemioterapia e che probabilmente ne dovrà affrontare altri.
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Tuttavia, in questo marasma che scuote il globo intero, si viene a scoprire che già qualcuno ‘sapeva’ e che proprio costui avesse contattato Kensington Palace, minacciando di rivelare la verità. A questo punto, afferma il Messaggero, riprendendo appunto l’articolo originale del Daily Mail, Kate non ha potuto fare altro che armarsi di coraggio e dire a tutti cosa stava succedendo.
Kate Middleton costretta a fare il video del cancro
La donna quindi è stata costretta ad anticipare una “possibile fuga di notizie”, che, visto quello che si è scoperto poco dopo, sarebbe probabilmente provenuta dalla London Clinic. Parliamo della clinica in cui la Principessa del Galles era stata operata per un “intervento all’addome di routine” durante il quale le è stato trovato il tumore precanceroso nel colon. Nessuno sapeva se non il marito William, la mamma Carole, Re Carlo e la Regina Camilla.
Il mondo era completamente all’oscuro di tale problematica, tranne i medici e gli infermieri che l’avevano avuta in cura. A questa ipotesi si aggiunge poi la notizia clamorosa che solo due giorni prima dell’annuncio di Kate, era uscita la notizia dell’indagine su tre dipendenti dell’ospedale sopracitato. I professionisti erano sospettati di aver tentato di accedere alle cartelle cliniche della principessa per poterle divulgare e quindi rivenderle, guadagnandoci fior fior di sterline.
Questa inchiesta “senza precedenti”, fanno sapere i piani alti della corona, ora è gestita dall’Ufficio del Commissario per le Informazioni (ICO) ma sembra che stia per prenderne le redini la Polizia Metropolitana di Londra, visto che si tratta di un reato penale. “Chiunque sia accusato di questa gravissima violazione della fiducia dovrebbe essere interrogato il prima possibile”, Ha fatto sapere Dai Davies, ex sovrintendente capo di Scotland Yard.
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