Cosa sarebbe successo se, per esempio, poche ore dopo la scomparsa di Denise Pipitone tutte le persone che si trovavano in Sicilia avessero ricevuto l’allarme sul loro cellulare, insieme a una foto della bambina? Non lo sapremo mai, ma sappiamo che d’ora in poi Facebook potrà dare un aiuto importante nella ricerca dei minori spariti. Grazie al lavoro dei suoi tecnici e a un accordo con il National Center for Missing and Exploited Children, il social sarà infatti in grado di diffondere nel flusso di notizie degli utenti di un determinata area degli Usa anche i cosiddetti Amber Alert, che finora viaggiavano solo via radio, tv, sms e sulla segnaletica stradale elettronica. È un sistema introdotto nel 1998 dopo il rapimento e l’assassinio di Amber Hagerman, una bambina texana, che ha permesso di ritrovare molti minori grazie alle segnalazioni dei cittadini. (continua dopo la foto)
“Negli ultimi anni, abbiamo visto persone che usavano per conto loro Facebook per aiutare a trovare bambini rapiti. Questo – ha scritto Mark Zuckerberg sul social – ha ispirato una nostra squadra nella costruzione di uno strumento migliore. Facebook non serve solo a condividere momenti della vostra vita, aiuta anche la nostra comunità a essere una forza a servizio del bene nel mondo”. Le schede diffuse saranno preparate dalle forze dell’ordine: “Potrebbero esserci una foto del bambino, la descrizione di un veicolo, qualunque informazione che può essere utile al pubblico”, hanno spiegato dal quartier generale di Facebook a Palo Alto. Per ora gli amber alert verranno sperimentati solo in America, ma una volta rodato il meccanismo è facile immaginare che potrà essere esportato, in base ad accordi con le autorità locali, anche nel resto del mondo.
