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Sergio Marchionne, l’ultimo acquisto prima di morire: “Come ha speso 180mila euro”

L’ultima mossa di Borsa Sergio Marchionne l’aveva fatta il 9 maggio scorso, ma non riguardava il gruppo Fca, che ha guidato per 14 anni. Aveva comprato un pacchetto di azioni della Philip Morris International, la multinazionale delle sigarette Marlboro. A riportare la notizia è ”Il sole 24 ore”: ”Dai documenti della Sec, gli sceriffi di Wall Street, si apprende che l’ormai ex manager di Casa Agnelli ha comprato 2.138 titoli del colosso del tabacco per una spesa di 180mila dollari. Briciole, per uno dei manager più ricchi dell’industria automotive (ha un patrimonio stimato tra i 6-700 milioni di franchi svizzeri, cifra che lo fa rientrare tra i 300 elvetici più benestanti)”. Secondo quanto riportato dal quotidiano economico-finanziario italiano: ”A Losanna, quartier generale del colosso fondato nel 1837 da un piccolo commerciante di Londra, Philip Morris, si pone un problema di ‘successione’: Andrè Calantzopoulos, il super Ceo del colosso delle sigarette dovrà trovare un sostituto nel consiglio di amministrazione, dove Marchionne era uno dei big”. (Continua a leggere dopo la foto)



”E sebbene non ricoprisse incarichi operativi, la poltrona dell’ex capo azienda di Fca era strategica, per la rete di interessi e relazioni tra la multinazionale e il manager, che della Philip Morris è anche un socio: 67mila azioni detenute per un investimento di 5,67 milioni di dollari (alla chiusura di Wall Street di venerdì 20 luglio 2018 ), poco più di un anno di stipendio alla guida del Lingotto. Per molti anni la multinazionale è stata uno dei principali sponsor della scuderia Ferrari nella Formula Uno e poi, dopo il divieto di spot per il fumo nel 2011, ha continuato lo stesso a finanziare la Rossa nei Grand Prix (c’è anche chi ha fatto notare come le tute dei piloti Ferrari ricordino molto il design dei pacchetti Marlboro)”. (Continua a leggere dopo la foto)

Per lui l’industria del tabacco era diventata molto interessante dal punto di vista economico. Un vero investimento. Dal 2009 l’amministratore delegato della Fiat comprava azioni della Philip Morris International, la multinazionale delle sigarette, proprietaria, tra l’altro, del marchio Marlboro. Il 24 agosto del 2010 Marchionne staccò un assegno di 77 mila dollari per comprare a Wall Street 1.500 azioni del colosso americano. Quei 77 mila dollari, circa 61 mila euro al cambio di allora, non erano una gran somma per il numero uno della Fiat, un supermanager che l’anno precedente, tra bonus e compenso fisso, aveva guadagnato circa 4,7 milioni di dollari. (Continua a leggere dopo la foto)

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A fine 2010 Marchionne possedeva un pacchetto di oltre 17 mila titoli del colosso americano. Un pacchetto che valeva quasi un milione di dollari, cioè un po’ meno di 800 mila euro. A dalla stessa azienda arriva Louis Carey Camilleri, l’uomo scelto per la successione di Sergio Marchionne alla guida di Ferrari. Camilleri, 63 anni, nato ad Alessandria d’Egitto da famiglia maltese con studi in Gran Bretagna e laurea in Economia a Losanna, è entrato nel gigante del tabacco nel 1978 e – pur affiancandovi numerose esperienze professionali – non ne è mai uscito, arrivando a occuparne la carica di presidente e amministratore delegato.

“No!”. Sergio Marchionne, la decisione ‘choc’ (sullo spot commemorativo) avvolta nel mistero

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