C’è sempre qualcuno pronto ad approfittare di eventi, anche se drammatici, per rinvigorire sentimenti di odio. L’attuale crisi tra israeliani e palestinesi si presta a letture distorte che, il più delle volte, nulla hanno a che vedere con una crisi che è sempre lontana nella sua definizione. A sottolinearlo è anche l’Enar, il network europeo contro il razzismo, mettendo in evidenza il moltiplicarsi non solo di slogan, ma anche di murales contro le comunità ebraiche in quanto tali. Il pretesto è quello di criticare l’offensiva di Israele su Gaza – ognuno, sia chiaro, ha le proprie convinzioni – ma, in molti casi, si sconfina nell’odio religioso. In molte città europee compaiono dipinti murali antisemiti. Anche un disegno ben fatto non è arte se veicola odio e discriminazione. Vale per una parte e per l’altra. Murales che sognano l’amicizia tra i due popoli ne vengano a migliaia.