Tanto amore per il Bardo e molta, molta resistenza. Due requisiti indispensabili per godersi l’Enrico VI messo in scena da Thomas Jolly al Festival D’Avignone. Il regista francese, 32 anni, per molti un genio, ha scelto di rappresentare la tragedia dello sconsolato re d’Inghilterra (“Ci fu mai monarca che occupasse un trono in terra e fosse meno felice di me?”) tutta insieme e non nella tradizionale divisione in tre parti. Il risultato? Lo spettacolo inizia alle 10 del mattino, finisce alle 4 del mattino successivo: 18 ore con sette pause, perché non puoi pretendere anche una vescica di ferro, e l’assicurazione da parte degli organizzatori che sul posto “sono disponibili pasti leggeri e bevande”, per scongiurare svenimenti. La prima, a quanto pare, è stato un successo. Si replica oggi (non si hanno ancora notizie dai coraggiosi spettatori) e domenica. Poi partirà un tour, ma con una versione ridotta. Perché il troppo stroppia, anche se si chiama William Shakespeare.