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“Chi la guarda la giudicherà”. Massimo Giletti duro con Lilli Gruber. Scoppia il caso a La 7 dopo l’ultima diretta

Duro botta e risposta tra Vittorio Sgarbi e Lilli Gruber. Il critico d’arte ha usato toni durissimi contro la giornalista. Punto di partenza della lita è stato il caso legato a Ciro Grillo, il figlio del comico accusato di stupro da una ragazza al centro delle polemiche dopo il video del padre in cui sosteneva l’innocenza del figlio. Un polverone che aveva mosso anche l’ANM, l’associazione nazionale magistrati.

“Le recenti dichiarazioni di Beppe Grillo” in difesa del figlio Ciro, “sfiduciano il processo. È essenziale per la vita democratica del Paese che i processi, e quelli per violenza sessuale anzitutto, si svolgano al riparo da indebite pressioni mediatiche. I magistrati di Tempio Pausania sapranno accertare i fatti con serenità ed equilibrio, garantiti dalla propria professionalità, nel rispetto dei diritti di tutti, degli imputati, che devono essere assistiti dalla presunzione di innocenza, e della denunciante, la cui dignità va tutelata”, si legge nella nota dell’associazione nazionale magistrati. Continua dopo la foto


Sulla questione Vittorio Sgarbi ha quindi attaccato la Gruber dai microfoni di Massimo Giletti. “Non l’ho potuto dire – ha ammesso in riferimento alla creazione del Conte 2 in concomitanza con l’inchiesta ai danni del figlio di Beppe Grillo – tutto questo mi è stato impedito. Non venivo da te, andavo spesso dalla Gruber, ho provato quattro volte, mi è stato impedito costantemente. Mi diceva: ‘No, non si può parlare…’”. Continua dopo la foto


E ancora: “Provavo da Porro, dalla Palombelli. C’era l’idea di non entrare nel merito della dimensione privata. Tu oggi mi vendichi. Io vedevo il nesso fra la dimensione privata e quella che era l’attività politica di Grillo. La Gruber mi ha impedito di dirlo”. Immediata la replica di Giletti: “Hai fatto un elenco di conduttori importanti, alcuni dei quali nemmeno mi invitano nei loro programmi, non per questo non li difendo”. Continua dopo la foto

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E ancora: “Ognuno decide nei loro programmi quali linee avere e quali personaggi invitare nella massima libertà”, ha osservato senza però lasciarsi andare a nomi. Almeno fino a quando non sono intervenuti gli autori del programma che da dietro le telecamere gli hanno chiesto di cambiare argomento: “È inutile che dietro le telecamere mi fate ‘vai avanti’ – ha ammonito -. C’è la libertà di dire quello che si vuole. Cairo non mi ha mai chiesto in quattro anni di non dire una cosa. Se la signora Gruber non vuol parlare di tante cose ha la libertà, poi chi guarda giudicherà. Se uno invita sempre gli stessi uomini, se li tenga. Siamo sulla stessa rete, chi se ne frega, viva la libertà della Gruber e di tutti gli altri. Nessun problema”.

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