Gli scavi archeologici realizzati da un gruppo di ricerca dell‘Università Brandeis, negli Usa hanno portato alla luce un’antichissima cantina risalente a ben 3700 anni fa, in piena età del Bronzo. Il ritrovamento è stato fatto all’interno di un palazzo nobiliare, distrutto in seguito a un evento catastrofico, della città di Nahariya, nell’attuale Israele settentrionale ed è descritto nella peer review pubblicata dalla PLoS, l’organizzazione no-profit di scienziati e medici nata per rendere la letteratura medica e scientifica pubblicamente accessibile.
I residui del contenuto delle quaranta enormi giare ritrovate, dalla capacità di 60 litri, sono stati analizzati con tecniche di spettrometria di massa che hanno evidenziato la presenza di miele, resine, olio di cedro, ginepro e forse anche menta, mirtillo e cannella che aromatizzavano i vini rossi e bianchi. Un tipo di bevanda probabilmente non troppo diversa dai vini aromatizzati che si producono ancora in Grecia e altre regioni del Mediterraneo orientale. La presenza degli aromi suggerisce che le popolazioni dell’epoca avevano già le competenze necessarie a realizzare una bevanda molto complessa e possedevano tecniche di vinificazione particolarmente sofisticate.