Si intitola Amicizia, ma il sentimento di cui parla questa poesia di Vincenzo Cardarelli (Corneto Tarquinia, 1º maggio 1887 – Roma, 18 giugno 1959) tratta dalla raccolta Poesie del 1958, è quello di una passione mancata, un rapporto d’amore che, per motivi che il poeta non svela, deve essere evitato e tenuto a bada. Con tutto quel che ne consegue: emozioni discordanti, pulsioni trattenute a stento, sfioramenti pericolosi e desiderio insoddisfatto. Tutto parla di istinto contrapposto alla ragione e del contrasto doloroso che porta ad un’unica, triste consolazione. Quella di essere riusciti a non cedere, nonostante il caro prezzo.
Amicizia
di Vincenzo Cardarelli
Noi non ci conosciamo. Penso ai giorni
che, perduti nel tempo, c’incontrammo,
alla nostra incresciosa intimità.
Ci siamo sempre lasciati
senza salutarci,
con pentimenti e scuse da lontano.
Ci siam riaspettati al passo,
bestie caute,
cacciatori affinati,
a sostenere faticosamente
la nostra parte di estranei.
Ritrosie disperanti,
pause vertiginose e insormontabili,
dicevan, nelle nostre confidenze,
il contatto evitato e il vano incanto.
Qualcosa ci è sempre rimasto,
amaro vanto,
di non aver ceduto ai nostri abbandoni,
qualcosa ci è sempre mancato.