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“Questo è per voi”. Eurovision 2023, Marco Mengoni rompe tutte le regole: lo ha fatto in diretta

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La favorita Svezia vince l’Eurovision Song Contest 2023. Loreen, con la sua ‘Tattoo’, ha convinto il pubblico e le giurie e si è aggiudicata il primo posto della competizione con 583 punti. Al secondo posto, a sorpresa, si piazza la Finlandia: Käärijä, con il già tormentone ‘Cha Cha Cha’, ottiene 526 punti, mentre al terzo posto si classifica Israele: l”Unicorn’ di Noa Kirel ottiene 362 punti nella classifica finale. Onorevolissimo quarto posto per l’Italia: Marco Mengoni, con la sua ‘Due vite’, ha portato a casa 350 punti.

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La storia dell’Ucraina ha aperto la finale dell’Eurovision 2023. La kermesse è partita con un filmato che ha reso omaggio all’Ucraina ripercorrendo la storia del Paese alla manifestazione canora. Il video ha ricordato le tre vittorie in vent’anni (nel 2004 con Wild Dances di Ruslana, nel 2016 con 1944 di Jamala e nel 2022 con Stefania della Kalush Orchestra. Quest’anno, come è noto, la manifestazione avrebbe dovuto tenersi a Kiev, ma la guerra non l’ha reso possibile.


Eurovision 2023, Marco Mengoni sul palco con la bandiera LGBT

Durante la presentazione degli artisti in gara, Mengoni – si è aggiudicato il Marcel Bezençon Composer Award, ovvero il Premio per la miglior composizione il riconoscimento è assegnato dai compositori dei brani in concorso nella finale dell’Eurovision Song Contest. Si tratta del secondo riconoscimento per l’Italia dopo quello del 2019 di Mahmood, che nel 2019 lo aveva vinto con il brano ‘Soldi’- è salito sul palco con in mano la bandiera dell’Italia e la versione 2018 della bandiera arcobaleno (Rainbow).

Disegnata da Daniel Quasar, la bandiera presenta nuove strisce colorate dedicate alla comunità di colore, a quella transgender, ai malati di Hiv e a chi è morto per portare avanti la battaglia dei diritti. La bandiera arcobaleno, talvolta chiamata “bandiera della libertà” (freedom flag) fu creata nel 1978 a San Francisco dall’artista Gilbert Baker.

E aveva in origine otto colori, ognuno simboleggiante un aspetto caro alla simbologia New age (serenità, spiritualità, natura, vita, sessualità…). Per ragioni di difficoltà e costo nel reperire tutti i colori previsti, le tinte si sono successivamente ridotte prima a sette e poi alle attuali sei. La bandiera viene oggi usata sia nelle manifestazioni pubbliche LGBT, come i Pride, sia all’esterno di locali o attività LGBT, da sola o in congiunzione con altri simboli, come segnale di riconoscimento.

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