Maria De Filippi ha rilasciato una lunga intervista a Renato Franco del Corriere della Sera. Queen Mary ha parlato un po’ di tutto: sia della sua vita privata che dei successi che continua a mietere in televisione. A iniziare dal giorno in cui ha adottato Gabriele (il figlio adottato con Costanzo, ndr): “Lui aveva 10 anni, io ero tesa come una corda di violino, era come andare a un esame a cui non ti puoi preparare. Pensavo: e se gli faccio schifo?”.
Poi il discorso, come ovvio che sia scivola sulla tv e sui suoi programmi di successo: “Mi prendo sempre la libertà di cambiare qualcosa, di modificare i meccanismi come voglio – ha spiegato Maria De Filippi -. Ho unito i due troni a Uomini e donne perché così mi diverto di più. L’anno scorso ad Amici c’era la gara tra squadre, un meccanismo che stimolava la competizione tra i ragazzi che sicuramente appartiene più al serale che al pomeridiano. Io stessa mi annoiavo un po’ e ho deciso di cambiare inserendo un meccanismo che si basa sull’individualità dei ragazzi, un meccanismo molto più aderente alla realtà del mercato discografico che coinvolge radio, produttori, registi di videoclip e a breve un direttore di compagnie di danza” (Continua dopo la foto)
Capitolo Amici, lo show è arrivato alla ventesima edizione: “Era nato come esperimento, la prima edizione si presentarono in pochi, l’anno dopo i ragazzi erano 30mila. Pian piano è diventato sempre più talent, sono arrivate le case discografiche che prima non lo consideravano, si sono aperte le porte di Sanremo che prima erano sempre state chiuse, hanno cominciato a frequentarlo i cantanti che prima lo snobbavano”. (Continua dopo la foto)
Renato Franco le fa anche una domanda su Lorella Cuccarini, quest’anno una delle insegnanti di Amici, accusata di essere sovranista: “Intanto io la reputo una mia collega, non solo una prof di danza. Io penso che quelle prese di posizione siano state frutto di ingenuità che hanno dato luogo a equivoci – dice Maria -. Per me quello che è successo deve rimanere fuori dal programma. L’ho sentita realmente interessata al progetto, è appassionata ma severa e rigorosa con i ragazzi: non premia mai chi non lavora come si deve”. (Continua dopo la foto)
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Infine la sfida dell’auditel: “Il dato Auditel del giorno dopo è il risultato del mio lavoro, non del lavoro altrui. Sono in grado, dopo 20 anni di televisione, di valutare indipendentemente dal fatto che abbia vinto o perso come ho lavorato. A volte si perde anche facendo un bel lavoro, a volte si vince anche non facendolo e a volte la vittoria coincide con il buon lavoro. Dopo 20 anni di tv sono in grado di valutare i competitor della serata, se il target di pubblico è lo stesso e si dividerà; se il pubblico è diverso e non si dividerà e a seconda di questo cambia la valutazione del risultato”.
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