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“Ha salvato tante vite”. Alberto Angela, il ricordo commosso del nonno. Chi era quel grande italiano

Alberto Angela come non si era mai visto. Commosso, con un evidente groppo in gola mascherato in maniera incerta. Ospite di “Da Noi…a Ruota libera”, il programma di Francesca Fialdini, Alberto Angela ha ricordato Carlo , il nonno paterno che rischiò la vita per salvare numerosi ebrei: “Mio nonno è stato una grande figura, molto molto coraggiosa. Non so oggi quanti sarebbero in grado di rischiare quello che ha rischiato per degli ideali… per dei valori, che poi se guardiamo sono valori fondanti, di base di qualunque comunità. Io non ho mai conosciuto mio nonno, è mancato prima che io nascessi quando mio papà aveva 21 anni. Io l’ho conosciuto in un modo abbastanza curioso, sapevo che era un professore, ma non conoscevo la sua vita. Poi è successo questo – continua Alberto Angela – : lui aveva salvato e protetto degli ebrei nella sua clinica, fra questi c’era una coppia che mio papà ricorda molto bene”. Continua dopo la foto


E continua: “Questa coppia salvata ha avuto una figlia che a un certo punto, quando sono mancati tutte e due, ha trovato in un cassetto un rotolino con il diario della loro permanenza in questa clinica e ne ha fatto un libro. Li ho ritrovato mio nonno, la descrizione di mio nonno che non conoscevo e soprattutto questo suo volto perché non se ne parlava in famiglia. Credo che sia una cosa tipica di chiunque abbia fatto delle gesta come le sue: non si racconta… è stato fatto e basta perché bisognava farlo”. Continua dopo la foto


Carlo Angela è stato un medico ed un antifascista italiano. Come direttore sanitario della casa di cura per malattie mentali “Villa Turina Amione”, vicino a Torino, riuscì a dare rifugio a partigiani antifascisti e a numerosi ebrei, salvando loro la vita. Lo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti e dei loro alleati fu contrastato da pochi uomini, impegnati a salvare più vite possibili. Grazie al suo ruolo Carlo Angela riuscì in quegli anni a falsificare molte cartelle cliniche, ricoverando persone perfettamente sane e togliendole alle grinfie del sistema di sterminio. Continua dopo la foto

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Sospettato dalla polizia fascista, Carlo fu interrogato a Torino e rischiò la fucilazione. Angela non pubblicizzò mai questa sua attività, che rimase sconosciuta ai più fino al 1995, quando la pubblicazione di diari di alcuni ebrei da lui salvati ne fecero conoscere le imprese. Nel 2001 una commissione israeliana ha dichiarato Carlo Angela Giusto tra le Nazioni, un riconoscimento per chi ha rischiato la vita per salvare degli ebrei. Il riconoscimento avvenne però postumo, perchè Angela morì nel 1949. Prima della Marcia su Roma militò nel Partito Radicale, per poi aderire al Partito d’Azione. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale Carlo Angela fu eletto sindaco di San Maurizio Canavese e divenne presidente dell’ospedale Molinette di Torino.

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