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“Ho iniziato a piangere”. Ambra Angiolini non si trattiene. Il retroscena del concerto che commuove tutti

Anche questa volta, abbiamo visto Ambra Angiolini al timone del Concertone del Primo Maggio. Tre le edizioni passate, inclusa quest’ultima, sicuramente diversa dal concertone di Piazza San Giovanni a cui tutti sono abituati.  Ambra Angiolini e il concertone del Primo Maggio conquistano Rai 3 con i loro 2,2 milioni di spettatori, pari all’ 8.7% di share. Un modo disinvolto, quello di Ambra, per condurre un’edizione segnata da una parola chiave valida per tutti: la speranza.

Le dichiarazioni di Ambra sono forti e continuano a emozionare tutti. Come si è già espressa durante un’intervista a Repubblica: “La piazza vuota parla da sola, con le parole si rischia la retorica” , e questo accadeva prima di andare in onda per il concerto del Primo Maggio. “Nella sua drammaticità questo è un Primo Maggio eccezionale perché abbiamo il desiderio di ripartire e proprio questa piazza vuota ci ricorda che ogni ipotesi di futuro non può fare a meno del lavoro, dei diritti e delle tutele. Lasceremo tra poco questa piazza perché non ha senso starci qui”. (Continua a leggere dopo la foto).


Quella di Ambra Angiolini rientrerà tra le conduzioni storiche in assoluto. Ben 2,2 milioni di spettatori hanno avuto modo di non rompere una tradizione musicale molto importante, riservata a tutti, ma in particolare a un pubblico giovane, abituato a muoversi da tutta Italia per raggiungere la piazza romana di San Giovanni e sognare insieme agli artisti carichi di energia per il palco in festa. Ambra Angiolini ha aggiunto qualcosa durante l’intervista su Il Corriere della Sera. (Continua a leggere dopo la foto).

Non solo la semplice conduzione del ‘concertone’ ma anche un’esperienza che segna il legame tra Ambra e la televisione. Si, perché l’emergenza sanitaria ha fatto riflettere e sta continuando a fare riflettere tutti. Un’emotività che viene nuovamente a galla e che forse è stata per troppo tempo messa da parte, anche nel mondo dello spettacolo e della televisione, dove è sempre più facile penalizzare la realtà in nome delle apparenze: “Ho lasciato andare l’emotività, facendomi forza di questo. Di solito cerco di tenerla a bada ma poi ne esce un comportamento che non mi piace”. (Continua a leggere dopo la foto).

Poi emerge il retroscena del concerto:  “L’altra sera ho iniziato a piangere appena scesa dal taxi in piazza San Giovanni: mi si erano appannate le lenti e non leggevo più. Ma questi disagi hanno tolto le barriere che mi fanno apparire come non amo. Mi sono liberata, è stato un debutto. Ne è nata una nuova Ambra, da cui ora voglio ripartire. È stato pazzesco rendermi conto di come mi sia sentita guidata da un signore che non c’è più, ma che mi ha insegnato a farmi forza delle difficoltà: tutte le sue lezioni sono tornate a galla. Grazie a Boncompagni”. E chiosa:  “Con onestà posso dire che ora ho fatto finalmente pace con il mio mestiere d’esordio. Prima lo vivevo come la cosa di me da nascondere… dietro c’è un vissuto… insomma, era una cosa che mi premeva aggiustare ed è successo”. “La sensazione di benessere che ho rivissuto la voglio portare nel mio futuro, poi si vedrà. Intanto si è risolta una cosa che risolta non lo era per niente”.

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