Ripensare gli scacchi, un gioco molto più di un gioco con oltre mille anni di storia, non è decisamente da tutti. Olindo Romano – condannato all’ergastolo con la moglie, Rosa Bazzi, per la strage di Erba (Como), l’11 dicembre del 2006 in cui morirono quattro persone tra cui un bambino di due anni – lo ha fatto. Due scacchiere, una in bianco e nero, l’altra colorata, destinate a portare i giocatori per ora a quattro, ma in futuro a tre. Il Re è il leone, la Regina è la leonessa, il Cavallo è la zebra, la Torre è la giraffa, i pedoni sono i leoncini, mentre l’alfiere, forse, è la paperella. L’ex netturbino ha realizzato due modelli cartacei della scacchiera, come riporta il sito Spynews, avvalendosi del materiale che gli è stato fornito in carcere, in cui si trova dal 2008. Potrebbero valere per il gioco degli scacchi e della dama: uno di questi è colorato con caselle verdi e bianche e, per poter giocare in più di due persone, Olindo ha ridotto il numero dei pezzi per ogni giocatore che ha a disposizione un solo Re, una sola Regina, un solo Alfiere, una sola Torre, e la metà dei pedoni. Al centro della scacchiera una rosa. L’altra è invece in bianco e nero e ha meno caselle rispetto a una comune ma, su ogni lato, ha un rettangolo con altre sei caselle.

