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“Gay o non gay? Ancora me lo chiedono tutti. La verità è questa”. Intervistato da Silvia Toffanin decide di mettere una pietra sopra a una vicenda che lo tormenta da sempre e dice tutto

 

“Su di me c’è stato un po’ un accanimento personale. Poteva esserci un po’ più di umanità nel farmi conoscere questo mondo che è la discografia. A 18 anni mi hanno detto praticamente che ero finito, morto”. Così racconta Michele Bravi a Silvia Toffanin, che lo ospita oggi nel suo salotto di Verissimo, ricordando il periodo buio che ha vissuto dopo aver vinto, appena maggiorenne, il talent X Factor. Quando sei così giovane è facile crederci e lasciar crollare i propri sogni e il proprio mondo: “All’inizio ci ho creduto poiché sono molto rispettoso di chi ha più esperienza di me. Poi, mi sono messo in discussione e ho capito che la musica è una cosa mia, nessuno può togliermela. Ho iniziato a farmi meno paranoie e a togliere ogni filtro”. Ma è stato bravo lui a risalire in sella e a riprovarci: la sua partecipazione a Sanremo 2017, con un brano intenso che arriva il cuore, è la prova che ci è riuscito. (Continua a leggere dopo la foto)


Alla Toffanin Michele racconta di aver messo nel disco tutto se stesso, compresa una storia d’amore che l’ha fatto soffrire, ma anche crescere: “Io non posso avere paura a raccontare quello che vivo. Ho soltanto chiarito, in maniera molto naturale, il racconto che uno poi trova attraverso la mia musica. Nel disco parlo di una storia finita con un ragazzo. Volevo raccontare quello che è l’amore per la mia generazione. Io parlo sempre di una grossa fluidità delle emozioni. Ho capito che per me e quelli della mia generazione è importante avere davanti prima di tutto una persona. La sessualità viene dopo, anche se fortunatamente a 20 anni c’è anche quella”.

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Infine, anche se quella storia è finita, il cantante ammette che è stata importante e l’ha fatto diventare ciò che è ora: “E’ stata una storia complicata. Non so esattamente quanto siamo stati insieme, perché è stato un tira e molla. E’ stata la prima persona importante. Una di quelle persone che, in bene o in male, mi hanno cambiato la vita. Se non l’avessi conosciuto ora sarei un altro”.

 

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