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Che caos in quel tribunale, Caterina Balivo denunciata. Poi quel gesto inaspettato verso di lui. E chi se lo aspettava da una ‘precisina’ come lei

Un brutto periodo quello di Caterina Balivo, protagonista di un gesto tanto incomprensibile quanto grave. La conduttrice, forse mossa da un senso di frustrazione ed impotenza, ha litigato con un fotografo di una testata locale che la stava immortalando in tribunale (si trovava in aula al processo per diffamazione aggravata del quale parleremo fra poco) e ha cercato di prendere la sua macchina fotografica. L’uomo poi ha deciso di presentare una denuncia formale ai danni della conduttrice.

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Ma facciamo un passo indietro, la Balivo si trovava in tribunale a Rimini per rispondere alle accuse in merito alle opinioni espresse nei confronti delle estetiste nel corso della trasmissione di Porta a Porta di Bruno Vespa nel marzo del 2009. “Come donna sono contro la chirurgia estetica, ma non volevo offendere nessuno tanto meno l’associazione Confestetica perché proprio io utilizzo con quotidianità le estetiste”, ha dichiarato in aula davanti al giudice monocratico del Tribunale di Rimini. “Si parlava di bellezza femminile – ha ricordato la Balivo oggi – ed ero stata invitata perché conduco un programma ‘Detto Fatto’ sulla Rai che si avvale di esperti in diversi campi. Il 30% dei tutorial è nel campo estetico, sono contro la chirurgia estetica, credo che la donna sia bella al naturale e per questo motivo ero stata invitata a Porta a Porta”.

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Ma le cose non sono andate esattamente così, fa sapere l’avvocato Gian Paolo Colosimo, difensore dell’associazione Confestetica. La conduttrice aveva affermato che tutte, o quasi tutte le estetiste, fanno uso di siringhe per praticare trattamenti chirurgici, come le iniezioni di collagene e botulino senza poterlo fare. Sempre in trasmissione, l’allora sottosegretario alla Sanità aveva promesso controlli a tappeto da parte del Nas. L’associazione, parte lesa nel procedimento, dopo quelle dichiarazioni si era vista subissare di telefonate allarmate per il panico concreto da parte degli operatori estetici. “In tutti questi anni non abbiamo fatto altro che aspettare le sue scuse. A noi – ha detto all’Ansa Roberto Papa, segretario nazionale di Confesteica, associazione nazionale con 17mila iscritti – sarebbe bastato, tanto che non ci siamo costituiti parte civile con richiesta di risarcimento. Ancora le stiamo aspettando”.

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Questa mattina la Balivo si è però difesa spiegando che quelle parole non erano contro le estetiste ma contro «le donne che ne fanno uso e non a chi pratica i ritocchi estetici”. Ed è proprio ad udienza terminata che il fotografo ha scattato alcune foto alla Balivo che ha reagito tentando di prendere la macchina fotografica dell’operatore e trascinandolo in aula per chiedere al giudice di vedere le immagini. Il giudice ha fatto identificare il fotografo che ha poi presentato denuncia ai Carabinieri. Prossimo aggiornamento al 7 ottobre, data in cui le parti si incontreranno di nuovo davanti al giudice.

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