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Michele Merlo, chiusa l’indagine interna della Ausl. “Assistito in maniera adeguata”

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Michele Merlo medico respinto

La morte del cantante Michele Merlo ha lasciato tutti sgomenti. L ’ex concorrente di ‘Amici’ e ‘X-Factor’ è deceduto a causa di un’emorragia cerebrale, provocata da una leucemia fulminante che non sarebbe stata individuata dai medici. Così nonostante il giovane si fosse recato al pronto soccorso perché non era in buone condizioni, essendo stato colpito da mal di testa e mal di gola. Nella mattinata dell’8 giugno, la madre e il padre di Michele Merlo avevano fatto sapere di aver presentato una denuncia.


Un atto dovuto “al fine di verificare se ci siano stati errori o omissioni nella vicenda che ha portato alla morte di nostro figlio e per chiedere l’avvio delle procedure di sequestro della salma e delle cartelle cliniche”. Poco fa è arrivata la nota della Ausl di Bologna che aveva avviato un’indagine interna per valutare eventuali mancanze. Stando a quanto evidenziato dall’azienda non ci sarebbero stati errori “di particolare gravità” anche se sarebbero state riscontrate “alcune criticità ma con assistenza adeguata”. Un punto fermo sottolineato da un documento presentato all’Autorità Giudiziaria.

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Michele Merlo, la nota della Ausl di Bologna

“Nel primo pomeriggio del 2 giugno Michele Merlo si presentava autonomamente all’Ospedale di Vergato, dove sono presenti le indicazioni di accesso al Pronto Soccorso e alla sede della Continuità Assistenziale. Come per ogni giorno festivo la figura sanitaria incaricata del controllo della temperatura è l’infermiere che presta servizio in Pronto Soccorso e la temperatura risultava regolare, secondo le normative antiCOVID”.

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E ancora:“L’infermiera sulla base di quanto riferito dal signor Michele Merlo, a richiesta sui tempi di attesa, precisava che non era in grado di stimarli essendoci alcuni pazienti in carico al Pronto Soccorso. L’informava altresì della presenza, nella stessa sede, del Medico di Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica), al quale il signor Merlo ha optato di rivolgersi. Alle ore 15.50 il Medico di Continuità Assistenziale, effettuata l’anamnesi, visitava il paziente riscontrando un quadro patologico dell’apparato faringeo, prescrivendo quindi un farmaco antibiotico”.

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La sera successiva, si legge nella nota, “alle ore 21.52 la Centrale Operativa 118 riceveva la chiamata di soccorso. Assegnato un codice Rosso, la Centrale inviava immediatamente automedica e ambulanza, che giungevano sul luogo del soccorso alle 22.09. Immediate le manovre di stabilizzazione delle condizioni vitali del paziente, condotte correttamente nonostante il contesto relazionale fosse in quel momento influenzato dalla drammaticità delle condizioni del signor Michele Merlo”.


“Alle 22.40 l’ambulanza, con il medico a bordo, ripartiva verso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore con codice di massima gravità, dove giungeva alle 23.22. Sottoposto ad indagini multiple urgenti, il paziente veniva quindi ricoverato presso la Rianimazione dell’Ospedale Maggiore. I riscontri diagnostici e clinici evidenziavano una grave emorragia cerebrale spontanea e la necessita’, pertanto, di un intervento neurochirurgico urgente, eseguito alle 2.22 del 4 giugno. Concluso l’intervento alle ore 4.03, il paziente veniva nuovamente ricoverato in Rianimazione. Il decorso post operatorio, purtroppo, si presentava critico con rapido peggioramento progressivo del quadro clinico sino al decesso, sopravvenuto il 6 giugno alle 21.45″.

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