Si chiamava Cristina Frazzica la donna di 30 anni morta domenica 9 giugno a Posillipo, vicino a Napoli, travolta da un’imbarcazione mentre si trovava su un kayak insieme a un amico, l’avvocato napoletano Vincenzo Leone. Dopo aver noleggiato la canoa a Riva Fiorita, dove c’è un piccolo porto per le barche dei pescatori, i due sono stati travolti da una barca che poi è fuggita.
Pochi minuti prima della tragedia, la ragazza aveva pubblicato su Instagram una foto scattata dalla canoa in cui si vedeva il bellissimo paesaggio. Cristina Frazzica era originaria di Taurianova ed era cresciuta a Voghera, in provincia di Pavia. Era laureata in Biologia a Milano e si era trasferita a Napoli per frequentare la PharmaTech Academy.
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Posillipo, trovato lo yacht che ha ucciso Cristina Frazzica: di chi è
Come ricostruito, domenica 9 giugno Cristina si trovava sulla canoa insieme all’amico e si trovavano ad almeno cento metri dalla costa a picco e a duecento metri dalle spiagge. La barca che ha provocato la collisione si era spinta invece dove non avrebbe dovuto e li ha presi in pieno. Dopo la collisione, lo yacht ha proseguito la corsa senza fermarsi a prestare soccorso ed è per questo motivo che la procura ha aperto un fascicolo con due ipotesi di reato: omicidio colposo e omissione di soccorso.

Le forze dell’ordine hanno recuperato un video, registrato da telecamere di sicurezza – sarebbero i filmati delle telecamere di video sorveglianza di Villa Rosebery, la residenza napoletana del presidente della Repubblica Sergio Mattarella – dal quale sarebbero emersi importanti riscontri e l’identificazione certa della barca che ha centrato il kayak dove si trovavano Cristina e l’amico.


Grazie al video la barca è stata individuata, come è stato individuato anche chi si trovava al timone. Si tratta di un cabinato di 18 metri di proprietà di un avvocato napoletano, riporta Il Corriere della Sera. La barca è in fase di recupero e di sequestro. Come detto si indaga per omicidio colposo e omissione di soccorso.