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“Anna è morta”. Italia sotto choc. Un caso terribile a soli 12 anni

Non c’è l’ha fatta Anna Pizzarelli, la 12enne precipitata dal terzo piano di un’abitazione nel centro di Taranto. Ha lottato con tutte le forze di cui è stata capace ma alla fine si è dovuta arrendere tra il dolore, le lacrime e i pianti di genitori, amici e parenti. È morta la sera di mercoledì 5 settembre, poco prima delle 22. Le sue condizioni erano apparse subito come molto gravi.La 12enneera stata ricoverata nel reparto di rianimazione dell’ospedale ‘Santissima Annunziata’ dove i medici hanno fatto di tutto per salvarla. Ancora sconosciute le cause della caduta: indagano i carabinieri. La circostanza che la caduta sia stata in qualche modo attutita dai fili di uno stendino per il bucato non è bastata a salvarle la vita. Ancora ignote le cause della tragedia, che ha scosso l’intero quartiere. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e il 118. (Continua dopo la foto)



L’ipotesi più accreditata è che la bambina si sia sporta troppo dal davanzale del bagno della sua abitazione e ha perso l’equilibrio.Precipitando nel vuoto. A quanti si apprende la salma non è stata sequestrata dalla magistratura che ha dato via libera ai funerali che si terranno venerdì 7 settembre. Funerali ai quali è atteso un fiume di gente. Un simbolo di vicinanza alla famiglia per una vita troppo presto volata via. (Continua dopo la foto)

Una storia che ricorda quella di un bambino di 4 anni precipitato, sempre da un balcone, a Milano lo scorso maggio. Una donna nordafricana di 40 anni, aveva raccontato di aver visto dapprima un pallone cadere dall’ultimo piano, seguito da un bambino, presumibilmente precipitato giù nel tentativo di raggiungere il suo giocattolo. In pochi minuti i soccorritori erano arrivati davanti al palazzone giallo di piazza Garibaldi, teatro della tragedia. Cinquanta persone in strada. Pianti e disperazione. (Continua dopo la foto)

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Il corpo del bimbo sul marciapiede, proprio davanti all’alimentari sulla rampa oltre il colonnato. La madre — che era in casa con l’altro figlio mentre il padre sarebbe in Afghanistan, paese di provenienza della famiglia — era stata avvertita da un passante, un uomo italiano che racconta di aver suonato alla sua porta: «Non parlava l’italiano, quando ha capito cosa fosse successo si è coperta il volto con il velo». Subito scortata in caserma dai carabinieri, la donna era in grave stato di choc. Il suo piccolo sarebbe salito su una cesta di vestiti vicino alla finestra sporgendosi dal davanzale. Fino a precipitare giù.

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