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Governo, l’idea per Giuseppe Conte dopo l’arrivo di Mario Draghi al governo

  • Italia

Sono state settimane difficili per Giuseppe Conte, che ha visto aprirsi una crisi sfociata prima nelle dimissioni dei ministri di Italia Viva (Bellanova e Bonetti), poi nel suo inevitabile addio, seguito dalle consultazioni, i tentativi di mediazione e infine il nome di Mario Draghi. “Mi sono state comunicate via mail. Purtroppo questa sera Iv si è assunta la grave responsabilità di aprire una crisi di governo – aveva detto l’ormai ex premier – Ho provato fino all’ultimo minuto utile a evitare questo scenario, e voi siete testimoni degli sforzi fatti in ogni sede, ad ogni livello. Non ci siamo mai sottratti a un tavolo di confronto”.

Giuseppe Conte va al Quirinale e sceglie di non dimettersi, annunciando di voler chiedere la fiducia per il suo governo alla Camera e al Senato. Montecitorio gli dà la fiducia con 321 sì, ottenendo la maggioranza assoluta, fissata a 315, e superandola per 6 voti. Il 19 gennaio è il turno della fiducia al Senato e Conte in Aula dice che “se i numeri non ci sono, questo governo andrà a casa”. Anche al Senato Conte ottiene la fiducia, ma i numeri sono risicati. Nonostante la maggioranza il 26 gennaio Giuseppe Conte riunisce il Cdm e annuncia il suo passo indietro, poi sale al Quirinale e rassegna le sue dimissioni al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. (Continua a leggere dopo la foto)


“È il momento che emergano in Parlamento le voci che hanno a cuore le sorti della Repubblica – scrive il premier dimissionario – Le mie dimissioni sono al servizio di questa possibilità: la formazione di un nuovo governo che offra una prospettiva di salvezza nazionale”. Tramonta definitivamente l’ipotesi di un Conte Ter, la ‘palla’ è passata Mario Draghi, che ora ha il compito di fare il nuovo governo. E se da una parte gli occhi sono puntati sull’ex presidente della Bce, c’è fermento tra i tavoli politici che discutono sul candidato sindaco di Roma. (Continua a leggere dopo la foto)

Sono infatti iniziate le grandi manovre in vista delle elezioni amministrative a Roma che, Covid-19 permettendo, si svolgeranno nella tarda primavera del 2021. Secondo voci di corridoio proprio M5S e Partito democratico starebbero lavorando ‘sottobanco’ per candidare a sindaco della Capitale proprio Giuseppe Conte. L’ex premier resta quindi in politica e, come scrive Il Tempo, “tra alcuni degli sherpa impegnati a trattare su una serie di fronti delicati per continuare a tenere vivo il rapporto tra i due gruppi che hanno tenuto in piedi governo giallorosso (l’abbinamento dei colori ricorda casualmente a Roma), in un bar del centro viene evocato uno degli obiettivi: ‘Mi raccomando, lavorate sul patto per Conte sindaco. Ci teniamo molto'”. (Continua a leggere dopo la foto)

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L’ormai ex presidente del Consiglio è stato sino a ieri definito dal segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti, “un punto fortissimo di riferimento di tutte le forze progressiste” e la sua candidatura potrebbe mettere d’accordo i due partiti. Ma Il Tempo si chiede anche: “Chi lo va a dire a Virginia Raggi?”. L’attuale primo cittadino di Roma, infatti, si era già resa disponibile a correre per un secondo mandato.

“A lei questo o quel ministero”. Conte ter, Maria Elena Boschi tra i nuovi ministri ‘pesanti’. E non è l’unico ‘caso’: chi esce e chi entra

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