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“Lo faremo ogni sei mesi”. Covid, la previsione di Matteo Bassetti: “Cosa c’è da fare in Italia”

  • Italia

Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, è intervenuto ad ‘Agorà’, su Rai Tre questa mattina. Tanti i temi trattati dal medico diventato, negli ultimi due anni, uno dei volti della pandemia. Dalla nuova variante che sta penetrando sempre più a fondo nel tessuto italiano, sembra ormai dipendente con l’80% dei casi, alla necessità di tenere in piedi gli hub vaccinali evitando chiusure e riaperture.


“Con la variante Omicron, che diventerà predominante nelle prossime due o tre settimane, quel 95% a cui ambiamo per avere l’immunità di gregge sarà raggiunto entro marzo- aprile. Dico questo – spiega Matteo Bassetti- perché chi non è vaccinato oggi nei prossimi tre mesi sarà sicuramente contagiato. Se sarà fortunato avrà i sintomi di un raffreddore o di un’influenza rinforzata. Se non sarà fortunato rischierà di andare in ospedale con una polmonite. In qualche caso rischierà di andare in terapia intensiva e in qualche altro caso andrà incontro a un decesso”.

matteo bassetti



Quanto ai tamponi, in questa fase in cui “c’è una iper circolazione virale” del covid, secondo Matteo Bassetti vanno fatti “solo ai sintomatici. Andare a farli agli asintomatici o ai contatti di sintomatici è inutile. Oggi il tracciamento per Sars-Cov-2 è perso. Quando siamo di fronte a 150mila casi al giorno quale tracciamento si può fare? Siamo in una fase di iper circolazione virale”, sottolinea Bassetti.

green pass


I tamponi, ha continuato Matteo Bassetti, “andrebbero intanto richiesti dai medici. Non solo vanno richiesti ma anche interpretati e valutati dal medico che vede il paziente: se ha sintomi, se è immunodepresso o altro. Questo- che è diventato ormai un regalo di Natale o Capodanno – è uno strumento medico. Bisogna ricordarselo”.

matteo bassetti


“A livello organizzativo per il futuro non è possibile aprire e chiudere gli hub vaccinali. Gli hub vaccinali devono rimanere aperti almeno per i prossimi 2 anni. Perché qui è evidente che potrà succedere che dovremo vaccinarci una volta ogni sei mesi”. Insomma, Matto Bassetti sembra avere un quadro piuttosto chiaro della situazione.

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