Il Coronavirus non si placa. Stando ai dati diffusi mercoledì 11 marzo 2020 da Angelo Borrelli, commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, le vittime totali dell’epidemia sono 827: “Registriamo 196 decessi in più. Il 2% nella classe di età 50-60 anni, il resto nelle classi di età più avanzate”.
“Voglio ricordare che oltre il 78% decessi ha una serie di patologie pregresse e concomitanti. I contagiati sono 10790, circa 600 sono ascrivibili alla data di ieri. In terapia intensiva sono ricoverate 1028 persone, i ricoverati con sintomi sono 5838. Abbiamo 41 guariti in più, il totale è 1045”. In serata, poi, nel corso di una diretta Facebook, il premier Giuseppe Conte ha illustrato agli italiani nuove misure per far fronte all’emergenza sanitaria che sta mettendo in ginocchio il paese e spiegato che in Italia si chiude tutto, tranne alimentari e farmacie. (Continua dopo la foto)

“Ora disponiamo la chiusura di tutte le attività commerciali e di vendita al dettaglio, ad eccezione dei negozi di generi alimentari, di prima necessità e delle farmacie, delle parafarmacie”, ha detto Conte. E ancora: “Chiudono però negozi, bar, pub, ristoranti, lasciando la possibilità di fare consegne a domicilio. Chiudono anche parrucchieri, centri estetici, servizi di mensa che non garantiscono la distanza di sicurezza di 1 metro di sicurezza. Restano chiusi i reparti aziendali che non sono indispensabili per la produzione”.(Continua dopo la foto)

Sempre nella giornata di ieri, l’Oms ha confermato che siamo di fronte a una pandemia. Ma cosa succederà nei prossimi giorni? Quando ci sarà il picco? Non è facile dare risposte certe, ma il quotidiano Repubblica ha intervistato “il principe dell’epidemiologia”, il professor Paolo Vineis dell’Imperial College di Londra e autore di molti libri. Vineis parla del Covid-19 come un “fenomeno infettivo interamente nuovo” e dice che diversi epidemiologi sono oggi al lavoro su “modelli che non solo possano predire non solo l’andamento dell’epidemia ma anche l’impatto delle misure di contenimento”. “Questo – aggiunge – dovrebbe consentire di essere più precisi su quanti si ammaleranno nei prossimi giorni o settimane, su quanti avranno bisogno di terapie intensive, su quanti moriranno e sull’efficacia delle misure”. (Continua dopo le foto)


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“In Lombardia il picco sarà intorno a metà aprile – spiega ancora il professore a Repubblica -, ma la pandemia durerà a lungo. Sarà decisivo sapere quanto rapidamente nei prossimi giorni le persone contagiate raddoppieranno. I modelli cinesi ci dicono che il raddoppio avviene ogni 5 giorni, ma in Lombardia stanno avvenendo ogni 2-3 giorni. Il virus ora si sta espandendo, ma il ritardo fra paesi farà sì che la pandemia durerà a lungo. Inoltre, gli attuali test non sono molto accurati e non si conosce il numero degli asintomatici. Sarebbe necessario avere test anticorporali”.
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