Dopo le 18,30 di oggi, lunedì 9 marzo 2020, sono arrivati i nuovi drammatici dati dell’emergenza Coronavirus in Italia. Sono 7.985 i malati per coronavirus nel nostro Paese, con un incremento di 1.598 persone rispetto a ieri, ha reso noto il commissario Angelo Borrelli nella conferenza stampa alla Protezione Civile. Le persone guarite sono 724, 102 in più di ieri ha affermato il commissario per l’emergenza.
Sono invece 463, 97 in più di ieri, i morti legati al coronavirus in Italia. I malati ricoverati in terapia intensiva sono 733 per coronavirus, 83 in più rispetto a ieri. Di questi 440 sono in Lombardia, che ha avuto un incremento in un giorno di 41 casi. Sono invece 4.316 i malati con sintomi ricoverati e 2.936 quelli in isolamento domiciliare. (Continua dopo la foto)

Poco prima il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, presente alla conferenza stampa di lunedì pomeriggio, ha annunciato che “Il governo sta lavorando ad una progressiva omogeneizzazione delle regole su tutto il territorio nazionale”. Boccia ha precisato che oltre alle regole si sta lavorando anche con le regioni per “prescrizioni e disciplina” omogenee su tutto il territorio nazionale, operazione che verrà fatta anche attraverso il confronto politico. (Continua dopo la foto)

Come riporta Repubblica, il ministro ha anche annunciato la chiusura degli impianti sciistici da martedì 10 marzo. Il ministro ha sottolineato che c’è pieno accordo, in merito a questa decisione, da parte di tutti i presidenti delle Regioni e delle Province autonome, oltre che di Anci e Upi, che hanno costituito un tavolo permanente che si riunisce ogni giorno – attraverso collegamenti video – nella sede del Dipartimento della Protezione civile. (Continua dopo le foto)


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Stando alle indiscrezioni – lo ha fatto Enrico Mentana nel suo Tg La7 della sera – dopo le ore 21, sempre di lunedì, dovrebbe arrivare comunicazione di un provvedimento e, sempre da quanto trapelato, tutti i ministri sarebbero d’accordo su un pacchetto di norme severe da applicare su tutto il territorio nazionale e da discutere e adottare con un consiglio dei ministri nella mattina di domani, 10 marzo 2020. Il fine è quello di tentare di contenere la diffusione del virus Covid-19 purtoppo agevolato da condotte non ortodosse, da comportamenti sottovalutati da una parte della cittadinanza.
È evidente che le misure, eccezionali, di emergenza, che starebbero per arrivare non possono che riguardare soprattutto la circolazione, limitandola per evitare che lo spostamento non necessario delle persone possa continuare a veicolare il virus. Quindi non solo nella cosiddetta zona rossa, costituita da Lombardia e alcune province di Piemonte, Veneto e Emilia-Romagna, ma anche nel resto dello Stivale.
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