Un autorevole studio italiano dimostra la correlazione tra infelicità e uso intensivo dei social network, e la corrispondente maggiore felicità di chi ha molte relazioni faccia a faccia. A essere intaccata dalle relazioni virtuali è soprattutto la fiducia nel prossimo, vera chiave per il benessere personale. Più rapporti su facebook e twitter, uguale meno amicizie vere uguale una vita peggiore. È la conclusione di un autorevole studio italiano di cui si parla moltissimo nel mondo dopo essere stato pubblicato dalla Cornell University di New York. La ricerca, Online networks and subjective well-being, di Fabio Sabatini (università La Sapienza di Roma) e Francesco Sarracino (Statec – Istituto nazionale di statistica del Lussemburgo), ha analizzato il comportamento sui social network di ben 50mila italiani tra il 2010 e il 2011, scoprendo che un uso intensivo di questi media “diminuisce il benessere individuale”, quindi, in sostanza, fa stare peggio. La domanda posta dai ricercatori agli utilizzatori di internet è semplice: Quanto siete soddisfatti in generale della vostra vita oggi?. Per rispondere, gli intervistati avevano disposizione una scala da 0 (per niente soddisfatto) a 10 (completamente soddisfatto), e dovevano inoltre specificare, rispondendo ad altri quesiti, quanto spesso incontrassero amici di persona (non quindi virtualmente) e quanta fiducia avessero nel prossimo, due indicatori fortemente collegati al benessere personale. Il benessere individuale cala significativamente tra gli individui più propensi al networking online. La fiducia nel prossimo risulta essere al minimo proprio tra coloro che maggiormente frequentano i social network perché – spiegano gli autori – vengono esposti a espressioni di odio e comportamenti aggressivi da parte di altri utenti.
