È stata Elena Santarelli l’ospite della seconda puntata “La stanza del medico”, il nuovo format di Paolo Bonolis che va in onda sui canali social di SDL TV. Il programma ha come protagonista il dottor Roy De Vita, chirurgo plastico e primario della Divisione di Chirurgia Plastica dell’Istituto dei Tumori di Roma Regina Elena. Nella puntata andata in onda martedì 28 aprile si è parlato di vaccini e, quindi, anche di no vax.
Elena Santarelli, che era l’ospite della serata, ha raccontato al pubblico la fake new che circola da tempo sul conto della sua famiglia, di suo figlio Giacomo, in particolare. “Gira la voce che mio figlio ha preso il tumore perché l’ho vaccinato. Per farti capire quanto diventa assurdo il linguaggio delle persone nei confronti di un genitore che in questo momento sta affrontando una malattia”, le parole della Santarelli arrivano dritte al cuore. Tutti sappiamo che il figlio della showgirl e del calciatore Bernardo Corradi ha avuto un tumore. Continua a leggere dopo la foto
Non tutti, però, sapevano di questa orribile fake new messa in giro dai no vax. Non è comunque la prima volta che Elena Santarelli viene presa di mira dai no vax che in più occasioni l’hanno criticata e giudicata. Durante l’intervista di Elena Santarelli che ha spiegato tutto, è intervenuto Roy De Vita, che ha difeso Elena Santarelli con queste parole: “Le argomentazioni dei no vax sono basate sulla pericolosità dei vaccini e sulla loro inutilità”. Continua a leggere dopo la foto
E ha aggiunto: “Parlano di speculazione economica da parte dei grandi gruppi farmaceutici che hanno grandi guadagni dai vaccini. È indubbiamente vero che questo possa essere vero. Ma il resto non è accettabile”. Infine Rpy De Vita ha parlato di un fatto molto importante: il consenso paziente-medico. Perché si fa firmare? “Perché facciamo firmare il consenso? Perché il paziente deve prendere coscienza del fatto che ci sono dei rischi rispetto a quello che si fa” ha detto. Continua a leggere dopo la foto
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E ancora: “Nessuna pratica medica e chirurgica è esente da rischi. Si è creato un rapporto di sfiducia assoluta tra medico e paziente. Se io ti faccio firmare quel foglio e tu per qualche motivo mi denunci, mi puoi anche dire che io non ti ho informato su niente di quello che accadeva, anche delle banalità. Con quel foglio firmato, sono responsabile di un atto medico, non mi sgrava dalla mia responsabilità, però non è pensabile fare qualsiasi pratica senza che ci sia il consenso”.
