L’Antitrust ha ha inflitto a Trenitalia una sanzione record da 1 milione di euro per “pratica commerciale scorretta” sulle procedure applicate alle “irregolarità di viaggio” in caso di mancanza di biglietto da parte del viaggiatore. In un altro procedimento sempre dell’Autorità, Trenitalia si è formalmente impegnata a ridurre i tempi degli indennizzi a favore dei passeggeri entro marzo 2015.

La sanzione di un milione di euro è stata inflitta a Trenitalia in merito al sistema di accertamento e repressione delle “irregolarità di viaggio” nel trasporto ferroviario passeggeri di media e lunga percorrenza in ambito nazionale. Molte di queste fattispecie vengono comprese nella categoria “mancanza di biglietto”. Ma la procedura, applicata rigidamente dal personale di controllo, viene giudicata “afflittiva” perché impone al trasgressore – oltre al pagamento del prezzo dovuto per il viaggio in corso – anche una “sovrattassa” (da 50 a 200 euro) e un’ulteriore somma a titolo di “oblazione”. E ciò, si legge nelle valutazioni conclusive, accade “anche quando i passeggeri sono nell’impossibilità – per forza maggiore o addirittura disservizio imputabile alla stessa Trenitalia – di regolarizzare la propria posizione e anche a fronte di posti liberi a bordo treno”. A giudizio dell’Antitrust, insomma, “l’attuale regime di controllo dei titoli di viaggio mira non solo a reprimere gli abusi, ma è strumentale alla rigidità del sistema tariffario” in contrasto con il Codice del Consumo.