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La patata non è una sola. È lei la vera star della cucina: ne esiste una varietà per ogni palato e mille modi per cucinarle

Diffusa in ogni angolo del pianeta, è veramente difficile incontrare qualcuno che non l’apprezzi. Appetitosa e versatile, la patata è il tubero più amato al mondo e, malgrado le nostre diete ne siano ricche, non se ne ha mai abbastanza. Note per quel sapore delicato che permette di accostarle a qualsiasi alimento, le patate sono ricche di carboidrati, motivo per il quale i nutrizionisti le mettono spesso al bando. In verità, però, questi tuberi, con un apporto pari a 85 calorie per 100 grammi di prodotto, sono meno dannose per la linea di quanto si creda; il loro unico “problema” è che assorbono molto il condimento, motivo per il quale sono spesso off limits nelle diete ipocaloriche. D’altro canto si tratta di un alimento dai molti vantaggi, tra i quali l’elevato contenuto di vitamine e sali minerali, l’alta digeribilità e le proprietà diuretiche e antiossidanti. Amate proprio da tutti, le patate sono anche uno dei prodotti alimentari con più varietà disponibili: ne esistono di tantissime forme, colori e dimensioni, e parecchie tra queste, fino a poco tempo fa, erano quasi sconosciute in Italia. (Continua dopo la foto)


Ogni tipologia di patata, inoltre, ha delle proprietà uniche e particolarità di gusto e consistenza che ben si adattano a specifici utilizzi in cucina. Le patate a pasta gialla, per esempio, hanno una buccia liscia, sottile e giallognola; sono povere di amido, quindi la loro polpa è soda, compatta e non si sbriciola al taglio. Sono adatte per tutte le ricette in cui rimangono intere o vengono tagliate a pezzi, come le insalate di patate, le patate lesse, quelle al forno e le patatine fritte. La Bintje, originaria dei Paesi Bassi, la Sieglinde di Galatina e la tonda di Berlino sono le tre varietà più famose. Ben più ricche di amido e quindi farinose sono, invece, le patate a pasta bianca che, caratterizzate dalla buccia grigia e rugosa, sono perfette per fare gnocchi, sformati, purè, crocchette, focacce. Le varietà più diffuse sono la bianca di Como e la tonda di Napoli. Piccole, tonde e dalla buccia sottilissima, le novelle sono la varietà di tubero raccolta prima della completa maturazione. Sono tipicamente primaverili e vanno cucinate nei modi più semplici: al forno, al vapore oppure lessate in padella. (Continua dopo le foto)

La loro buccia delicata, se fritta in abbondante olio per pochi minuti, è uno squisito snack da aperitivo. Parlando di fritto, le patate a buccia rossa sono eccellenti quando cucinate con questa tecnica. Hanno una polpa soda e compatta di un intenso colore giallo e sono deliziose anche al forno, in umido e al vapore. In generale, questa varietà può essere utilizzata in tutte le ricette che ne esaltino la consistenza caratteristica e il buon sapore. Le varietà più diffuse in Italia sono la Asterix, la Desirée e la Rubinia. Particolari da vedere, le patate viola, o vitelotte noire, sono tra le varietà più antiche. Originaria del Perù, queste tipologia di tubero era quasi introvabile fino a poco tempo fa. Solitamente piccole, hanno una buccia nero-violacea e la polpa, anch’essa viola, è molto farinosa. Si possono sfruttare sia per cotture al vapore che al forno, o per preparare gnocchi, purè e sformati. L’effetto scenico, grazie al particolare colore, è garantito. Non potevano certo mancare le patate “arricchite”, ovvero quelle al selenio. (Continua dopo la foto)
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Tipiche dell’Emilia Romagna, vengono appunto arricchite nel corso della coltivazione proprio con il selenio, un oligoelemento prezioso che aiuta a proteggere l’organismo dall’invecchiamento cellulare. Queste patate sono caratterizzate da una polpa di colore giallo chiaro che ha una buona consistenza e una media granulosità, adatta ad ogni tipo di preparazione. In fine, la famosa patata americana che di simile alle sue “cugine” ha solo il nome. Dalla forma affusolata e la buccia rossa, in realtà, non è un tubero ma una radice dell’Ipomoea batatas. Ricca di amido, è più calorica della classica patata; il suo sapore è estremamente dolce e ben si presta per risotti, gnocchi e purè. Qualunque sia la varietà preferita, al momento dell’acquisto bisogna fare attenzione che le patate siano ben sode e senza troppe ammaccature e bisogna conservarle in luoghi freschi e bui, possibilmente avvolte nella carta, per evitare che possano germinare.

“Voglio assolutamente dimagrire” e così smette di mangiare ogni cosa tranne le patate. Fritte, in umido e al forno: a colazione pranzo e cena, sempre. E quello che succede al suo corpo è del tutto inaspettato: la stravagante, bizzarra (e per alcuni pericolosa) dieta di Andrew è ai limiti della comprensione umana. Ma che cambiamento!


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