Almeno 28 vittime in un raid aereo contro un campo profughi nel nord della Siria. Immagini di tende distrutte nel campo al Camouna vicino Sarmada, nella provincia di Idlib, vicina alla frontiera turca. Secondo quanto riferito da alcuni testimoni a Bbc il raid è stato effettuato da caccia siriani o russi, ma la notizia non è stata confermata.
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L’attacco è arrivato dopo la conferma dell’estensione della tregua. L’esercito siriano e le forze ribelli non-jihadiste hanno concordato una cessazione delle ostilità intorno alla città di Aleppo, a seguito delle pressioni di Stati Uniti e Russia. Il raid segue di poche ore un duplice e sanguinoso attentato dinamitardo nella centrale provincia di Homs, in cui hanno trovato la morte almeno 10 persone e molte altre sono rimaste ferite, come comunicato dal governatore regionale Talal Barrazi. E’ accaduto nella piazza principale del villaggio di Mukharam al-Fawkani, 45 chilometri a est del capoluogo Homs, terza città siriana. Prima è esplosa un’autobomba poi, mentre la gente accorreva sul luogo per prestare soccorso ai feriti, è sopraggiunto un kamikaze a bordo di una motocicletta che si è fatto saltare tra la folla. Tra le vittime anche quattro bambini e tre donne, 49 i feriti, riferisce la tv di Stato. Anche in assenza di una rivendicazione, pochi dubbi che dietro il duplice attentato vi sia lo Stato Islamico, responsabile in passato di azioni simili nella provincia di Homs.
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