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“È morto oggi”. Giornalismo in lutto, il decesso dopo giorni di agonia: “Sempre dalla parte della verità”

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Grave lutto nel mondo del giornalismo. Dopo aver lottato per diversi giorni, è deceduto all’età di 64 anni lasciando tutti nello sgomento più totale. La sua morte è sopraggiunta nelle scorse ore, ma era in condizioni gravissime sin dallo scorso 6 luglio, quando era stato vittima di un agguato in strada. Il giornalista investigativo era stato ferito in maniera molto seria, a causa di alcuni colpi di arma da fuoco che lo avevano centrato alla testa. C’era subito stata la corsa disperata in ospedale.

I medici hanno tentato l’impossibile fino all’ultimo per tenerlo in vita, ma il suo quadro clinico era ormai compromesso. Ad annunciare il suo decesso è stata la sua famiglia in un comunicato diffuso agli organi di informazione: “Ha combattuto fino alla fine, ma non è stato in grado di vincere la battaglia. Lui è circondato dalle persone che lo amano. Ha vissuto secondo la sua convinzione: ‘In ginocchio non c’è modo di essere liberi'”. La sua tenacia e determinazione gli sono purtroppo costati carissimo.

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Dal 6 luglio Peter De Vries, questo il nome del giornalista, era stato trasferito in ospedale ad Amsterdam, in Olanda. Il primo a riferire la notizia del suo decesso è stato il sito olandese ‘De Telegraaf’. L’episodio di cronaca si era verificato subito dopo la sua uscita dallo studio di ‘RTL Boulevard’. Qui aveva registrato un programma, essendo stato invitato come ospite. Poi una volta in strada ha subito un vero e proprio agguato e contro di lui sarebbero stati esplosi almeno quattro o cinque colpi.

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Per quanto riguarda la sua carriera professionale, Peter de Vries era molto famoso nel territorio olandese per i suoi lavori da giornalista, iniziati negli anni Ottanta. All’epoca dei fatti si dedicò alla trattazione dell’argomento del rapimento di Freddy Heineken, il re della birra, poi invece si concentrò sulla criminalità organizzata. Nel corso di questi anni è stato oggetto di minacce in molte circostanze e l’aggressione rivelatasi poi mortale sarebbe stata orchestrata per mettere fine alle sue inchieste.

Peter de Vries aveva ricevuto la solidarietà da ogni parte dell’Europa. Condanna anche dall’Unione Europea, mentre il primo ministro dell’Olanda, Mark Rutte, aveva detto: “Si tratta di un episodio scioccante e inconcepibile”. La famiglia reale aveva aggiunto: “I Paesi Bassi hanno chiaramente un problema di stato di diritto. Lui è stato colpito solo per aver svolto il lavoro di giornalista”.

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