Non c’è pace per Robin Williams. Tra la moglie e i figli è battaglia legale per l’eredità. In una denuncia presentata a dicembre alla Corte suprema di San Francisco, la terza moglie dell’attore, Susan Schneider, ha accusato i figli dei due precedenti matrimoni di essersi impossessati di alcuni oggetti senza permesso. La donna ha chiesto l’esclusione del contenuto della casa di Tiburon, dove abitava la coppia e dove l’attore si è tolto la vita nello scorso agosto. Peccato che l’attore l’abbia lasciata proprio ai figli.
La posta in gioco è molto alta: non solo il patrimonio accumulato in quarant’anni di carriera, ma anche cimeli, fotografie e oggetti personali, comprese le biciclette e le amate collezioni di fossili e giocattoli. E ci sono anche i numerosi premi, tra cui un Oscar per la sua interpretazione in “Good Will Hunting,” sei Golden Globes, due Emmy e cinque Grammy.
I documenti legali testimoniano di una famiglia fragile, in lotta dal giorno della prematura scomparsa di Williams, l’11 agosto scorso, all’età di 63 anni. Lui e Susan erano sposati dal 2011, e lei era considerata una presenza relativamente recente dai figli che sono unitissimi ed erano molto presenti nella vita del padre. Zachary, Zelda e Cody hanno dichiarato che la donna sta “aggiungendo l’insulto ad una terribile ferita”, tentando di manipolare il testamento e di privarli di abiti e di ricordi personali. A loro giudizio – secondo quanto riferito dal legale che li rappresenta -la vedova dell’attore starebbe agendo “contro i desideri di Robin Williams, contrastando quanto da lui pianificato per le sue proprietà”. L’avvocato di Susan Williams ha replicato precisando che la sua cliente ha solo chiesto alla Corte di pronunciarsi su alcuni passaggi del testamento.
Ti potrebbe interessare anche: Addio Robin Williams. Se ne va un genio ribelle