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Isis, orrore senza fine: 85 morti in una fossa comune

Terrore senza fine firmato Isis. I terroristi dello Stato islamico hanno ucciso altri 85 membri del clan sunnita iracheno degli Albu Nimr nella provincia di al-Anbar. Lo hanno riferito fonti della tribù e della sicurezza irachena, spiegando che si tratta di 50 sfollati e di altre 35 i cui resti sono stati scoperti in una fossa comune. Quella degli jihadisti Isis è una avanzata drammatica tra Siria e Iraq: nei giorni scorsi il gruppo islamista aveva ucciso 150 membri del clan tribale che si erano rifiutati rifiutati di collaborare. Nel caso specifico, la tribù è entrata nel mirino del “califfo” al-Baghdadi per non aver appoggiato l’avanzata delle milizie islamiche su Bagdad. Intanto, secondo l’Onu, nel solo mese di ottobre, sono state almeno 1.273 le vittime delle violenze che hanno colpito l’Iraq. Tra i morti ci sono 856 civili e 417 membri delle forze di sicurezza nazionali. Ma i dati non tengono conto dei morti nella provincia di Anbar e in altre parti dell’Iraq sotto controllo dei militanti dello Stato islamico. Il conteggio non sembra includere perciò le vittime degli omicidi di massa condotti dagli estremisti ad Anbar, contro i membri delle tribù sunnite filogovernative. A settembre, il numero delle vittime conteggate dall’Onu era 1.119. Più gravi le cifre fornite dal governo iracheno, che sostiene che il numero dei morti è 1.725, mentre i feriti sono 2.300.


 

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