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Iraq, fosse comuni. «Donne e bambini sepolti ancora vivi»

Centinaia di yazidi (una delle minoranze che compongono il mosaico etnico dell’Iraq)  uccisi e gettati nelle fosse comuni, in molti casi ancora vivi. L’accusa molto dettagliata è del governo di Baghdad verso gli jihadisti sunniti dello Stato islamico (Isis) che starebbero commettendo crimini di guerra contro le minoranze nel Nord dell’Iraq. Il ministro per i Diritti Umani nel governo di Nuri al-Maliki, afferma difatti di essere in possesso di prove schiaccianti forniteci da gruppi di yazidi in fuga da Sinjar, scampati per caso alla morte. Raccontano di crimini orrendi commessi dalle bande dello Stato Islamico che gli danno la caccia considerandoli dei «seguaci del Diavolo». In particolare gli jihadisti fedeli ad Abu Bakr al-Baghdadi, autoproclamato Califfo dell’Islam, avrebbero giustiziato almeno 500 yazidi dopo la cattura di Sinjar e gettato i corpi in fosse comuni. Alcune delle vittime, inclusi donne e bambini, sono stati sepolti vivi. 


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