Ebola, trema anche New York. Un medico che nelle settimane scorse aveva lavorato in Africa occidentale si è fatto ricoverare al Bellevue Hospital, l’ospedale pubblico che è stato selezionato come centro per la gestione dell’epidemia nella Grande Mela, perché aveva la febbre alta e altri sintomi. In serata il contagio è stato confermato. Il sindaco e il governatore dello Stato tranquillizzano: “Non c’è ragione per preoccuparsi. Sapevamo che poteva accadere e siamo preparati a fermare il contagio”. L’uomo in questione si chiama Craig Spencer, un medico di 33 anni che lavora al Columbia Presbyterian di Manhattan. Era andato a prestare servizio in Guinea per Medici Senza frontiere. Partito dall’Africa il 14, era arrivato a New York il 17, passando attraverso lo screening per i passeggeri provenienti dalle regioni a rischio. Quindi era nel pieno del periodo di incubazione della malattia, che dura 21 giorni. Ieri mattina Spencer ha avvertito una forte febbre, e quindi ha deciso di farsi ricoverare.
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Spencer è stato subito messo in isolamento e la sua fidanzata in quarantena. Ora le autorità stanno ricostruendo i suoi movimenti degli ultimi giorni, per contattare le persone che potrebbe aver infettato. Il paziente ha detto di essersi sentito strano a partire da martedì, ma per due giorni ha continuato a fare la sua vita, e mercoledì sera è andato in metropolitana a giocare a bowling a Brooklyn, in una sala chiamata The Gutter. Quindi ha usato il servizio Uber per chiamare un taxi e tornare a casa. Il suo appartamento è stato sigillato e gli altri inquilini del palazzo hanno ricevuto informazioni sulla malattia, che si trasmette solo quando il paziente è sintomatico e attraverso il contatto con i fluidi.