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Disastro aereo, qualcosa non torna: i tre misteri del terribile incidente

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Cosa è realmente successo su quel volo maledetto lo diranno le scatole nere delll’A320 della GermanWings. Tuttavia, investigatori ed esperti stanno mettendo a fuoco tre fattori in particolare.

Perché i piloti non hanno dato l’allarme?

Uno dei misteri è quello dell’allarme che i due piloti del volo 4U9525 della Germanwings precipitato sulle Alpi francesi non sono riusciti a lanciare. La discesa rapida per una probabile improvvisa depressurizzazione nella cabina dell’aereo (una delle ipotesi) fa parte di una di quelle manovre che i piloti di linea effettuano più spesso durante le ore di formazione, periodica e obbligatoria, al simulatore. Quando succede di dover scendere rapidamente di quota si raggiunge normalmente il livello di 3000 metri rispettando comunque sempre i cosiddetti minimi di settore, vale a dire le minime quote possibili segnalate sulla carta del territorio che si sta sorvolando.

Il guasto che ieri aveva lasciato a terra il velivolo

Secondo quanto riportato dalla testata tedesca Spiegel Online, lunedì l’apparecchio era rimasto tutto il giorno in modalità aog-modus (“aircraft on ground”), quindi fermo a terra allo scalo di Dusseldorf per problemi tecnici. Il velivolo aveva problemi alla “nose landing door”, il portello anteriore del carrello d’atterraggio, come ha confermato Lufthansa allo Spiegel online: “Questo problema ero però stato completamente risolto e il velivolo era pronto dalle 10 di ieri mattina per servizio regolare”. “Un problema completamente superato però – ha sostenuto il portavoce della compagnia tedesca – al punto che l’aereo ha potuto, dalle 10 del mattino, riprendere di nuovo il suo servizio regolare”. Il “nose landing door” è uno sportello ribaltabile della fusoliera, che viene aperto e chiuso quando il carrello viene estratto o ritirato.

(contonua dopo la foto)


C’è un precedente identico…

La dinamica è simile: una perdita di quota improvvisa. Ma nel caso del volo da Barcellona a Dusseldorf schiantatosi stamani sulle Alpi francesi l’esito è stato tragico. Mentre lo scorso 5 novembre, fortunatamente, il velivolo Lufthansa (holding di Germanwings) riuscì ad evitare lo schianto grazie alla freddezza e alla preparazione dei piloti. Anche in quel caso si trattava di un Airbus, un A321 per la precisione, in volo da Bilbao a Monaco di Baviera. L’incidente dello scorso anno, come ha scritto il settimanale tedesco Der Spiegel – trovando conferma da parte della compagnia di bandiera tedesca – è avvenuto in fase di decollo, circa 15 minuti dopo la partenza e sarebbe stato provocato dal ghiaccio accumulatosi sui sensori che hanno passato informazioni errate al sistema dell’aereo. Da un’altezza di 9mila metri l’A321 ha così perso quota, circa mille metri al minuto, senza che i piloti potessero invertire la rotta manualmente. Solo dopo aver spento il computer di bordo, il comandante ha potuto riprendere il controllo del velivolo.

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