Vai al contenuto
Questo sito contribuisce alla audience di

Ancora terrore, ancora morte. Decine di vittime nell’attentato in Libia. “Vendetta”: dietro la strage ci sono sempre loro

  • World

 

Solo lunedì scorso era arrivato l’annuncio da parte del governo di Tripoli, per bocca del premier libico Fayez Al Serraj, dell’intervento aereo americano su Sirte. Barack Obama aveva confermato l’impiego dei caccia e dei bombardieri statunitensi a fianco dei libici per respingere le forze del sedicente stato islamico. Nella giornata di ieri poi il presidente americano aveva chiarito che l’impiego delle sue forze aeree, sarebbe stato di una durata massima di 30 giorni e che gli Stati Uniti avrebbero fatto di tutto pur di stanare e cacciare dalla zona gli uomini di Al baghdadi.

L’Italia, per bocca del Ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, si era detta pronta a fornire la base logistica di Sigonella, da dove far partire gli aerei statunitensi.

(Continua a leggere dopo la foto)


{loadposition intext}

Mosca e il governo di Tobruk, si erano detti però contrariati dell’intervento americano in Libia. Da lunedì ad oggi, il governo libico ha riferito che sono stati compiuti ben 7 raid sulla città di Sirte e le perdite tra i militanti dell’Isis sarebbero già ingenti.

(Continua a leggere dopo la foto)

All’attacco aereo americano, ieri i militanti dell’Isis hanno risposto con un’autobomba. La città di Bengasi infatti ieri sera è piombata nel terrore: un attacco suicida ha fatto 28 vittime. Le fonti sull’attentato sono apparse quanto mai imprecise sull’entità dei morti, poche ore dopo l’attentato. Infatti mentre a Reuters fonti mediche e di sicurezza avevano parlato di 22 morti e 20 feriti, dall’altro lato il sito “Site”, che monitora le attività dell’Isis, riferiva di 28 morti e 70 feriti.

(Continua a leggere dopo la foto)

Alla fine, fonti ufficiali hanno confermato nella giornata di oggi la morte di 28 persone, tutti membri delle forze speciali al comando del generale Khalifa Haftar. A rivendicare l’attacco, avvenuto nel distretto di Guwarsha, un gruppo di miliziani appartenenti al consiglio della Shura dei rivoluzionari di Bengasi, islamisti vicini ad Ansar al Sharia. Ancora una volta quindi orrore e sangue a pochi passi dall’Italia.

Aerei e bombe contro l’Isis in Libia: la guerra è vicina. “La comunità internazionale deve intervenire”

-->

Caffeina Logo Footer

Caffeina Magazine (Caffeina) è una testata giornalistica online.
Email: [email protected]

facebook instagram pinterest
powered by Romiltec

©Caffeina Media s.r.l. 2024 | Registrazione al Tribunale di Roma n. 45/2018 | P. IVA: 13524951004