Potremmo aver sbagliato, tutti. Ma in fondo quando accadono cose di questo tipo è difficile essere razionali e non tirare le somme ogni volta. Il fatto contestato dalle autorità francesi è questo: la donna, definita kamikaze che fino ad ora abbiamo pensato, si sia fatta esplodere, ovvero Hasna Ait Boulahcen, in realtà potrebbe essere soltanto l’ennesima vittima dell’ondata di terrorismo che ha sconvolto Parigi e l’Europa intera. Come raccontano alcune fonti vicine ai corpi speciali, entrati la scorsa sera nell’appartamento a Saint Denis, la vittima non era lei ad essere imbottita di esplosivo, ma una figura vicino non meglio definita. Se si ascolta l’audio infatti, si potrà sentire chiaramente la donna che chiede aiuto e che urla: “Lui non è il mio ragazzo…”.
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Da kamikaze a vittima. Il suo corpo è stato riconosciuto grazie alle impronti digitali, insieme a lei sono morte altre due persona: suo cugino Abdelhamid Abaaoud, la mente degli attentati di Parigi, trivellato di colpi e in seguito riconosciuto e un’altra figura non ancora riconosciuta. Sarebbe proprio quest’ultimo, un uomo a detta delle fonti, che si sarebbe fatto saltare in aria a fianco della donna. Ora si cerca l’identità di questa terza figura, senza dubbio un folle affiliato Isis.
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