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Vittime di mal d’amore? Si può curare, ecco il segreto…

“Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce” diceva Pascal. Ma non è proprio così. Cure per il mal d’amore? La scienza offre delle soluzioni, legate soprattutto ad alcuni ormoni prodotti dal cervello. Ma i farmaci hanno sempre le loro controindicazioni.

Lo studio

Confrontando il cervello di 20 persone in preda alle pene del cuore con quello di 20 soggetti con disturbo ossessivo-compulsivo è risultato che entrambi i gruppi avevano “bassi livelli di una proteina che trasporta la serotonina – ormone coinvolto nella regolazione dell’umore – intorno al cervello”. A rivelarlo una ricerca condotta da Donatella Marazziti, professore di Psichiatria all’Università di Pisa, citata in un articolo pubblicato su newscientist.com e citato dall’agenzia Dire. Lo studio e’ stato ripetuto dopo un anno sul gruppo degli amanti sofferenti, “mostrando che i livelli di serotonina erano accresciuti e che, allo stesso tempo, queste persone non segnalavano più un’attenzione ossessiva sui loro partner”.

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I farmaci

Quindi, “se i medicinali che aumentano la serotonina possono offrire sollievo alle persone con disturbo ossessivo-compulsivo, sarebbe ragionevole pensare che potrebbero contribuire anche a smorzare i sentimenti di desiderio. Questi farmaci – si legge nell’articolo- comprendono gli antidepressivi chiamati inibitori della ricaptazione della serotonina, noti per smussare le emozioni estreme e rendere più difficile la formazione di legami romantici. Un effetto collaterale indesiderato per le persone affette da depressione, ma che potrebbe essere ben accolto da quanti cercano di staccarsi da qualcuno”. Esistono farmaci che possono recidere i rapporti duraturi? L’Emory University di Atlanta (Georgia) dice di sì, e la dimostrazione viene da una ricerca di Larry Young, capo del dipartimento di Neuroscienza comportamentale e disordini psichiatrici. Lo studioso “ha iniettato nelle arvicole femminili, animali monogami, un farmaco che ne ha bloccato la dopamina o l’ossitocina, facendole diventare poligami. Eppure l’ossitocina e’ importante per tutte le relazioni, non solo per quelle romantiche”.

Meglio delle medicine…

I farmaci comunque non sono l’unica risposta al mal d’amore: “Si può curare la sofferenza anche senza una pastiglia- conferma lo studioso di Atlanta- perché l’esercizio fisico può aumentare i livelli di dopamina, il contatto fisico e l’interazione sociale possono aumentare l’ossitocina”. Per i neuroscienziati l’amore è un fenomeno neurobiologico basato sulla lussuria, l’attrazione e l’attaccamento. In caso di rottura solo “il tempo è la risposta”, conclude Helen Fisher, docente di antropologia biologica alla Rutgers University in New Jersey. La sua squadra è stata “la prima a studiare i meccanismi neurali coinvolti nella fine di una storia sentimentale: le persone che vivono uno struggimento successivo a un amore perduto hanno una maggiore attività cerebrale nella pallidum ventrale, rispetto alle persone felici in amore. Questa attività diminuisce nel corso del tempo e anche il loro attaccamento scema”.

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