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Via il turbante per salvare un bambino: ”Quella vita vale più degli obblighi religiosi”

 

Harman Singh, 22 anni, non ci ha pensato due volte: si è tolto il turbante e lo ha posato sotto la testa di un bimbo di cinque anni che era stato appena centrato da un’auto mentre andava a scuola. È un gesto semplice, ma molto forte visto che la religione sikh impone ai loro seguaci di coprire i capelli con un turbante. Ho visto un bambino a terra e una signora che lo teneva. La sua testa sanguinava, così ho tolto il turbante e l’ho messo sotto la sua testa», ha raccontato il giovane al New Zealand Herald. ”Non stavo pensando al turbante. Stavo pensando all’incidente ed ho pensato: ‘ha bisogno di qualcosa sotto la sua testa, perché sta sanguinando’. Questo è il mio lavoro, aiutare. E credo che chiunque altro avrebbe fatto lo stesso”. Gli scatti hanno subito fatto il giro del mondo e lui è diventato un eroe. Sulla sua pagina Facebook ha ricevuto centinaia di messaggi di ringraziamento. “Non gli è importato nulla di avere, in quel momento, il capo scoperto – scrive un utente -. L’unica cosa che voleva era aiutare quel bambino”. Per i sikh il turbante è sacro e non è considerato come un cappello o copricapo qualsiasi.

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