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Un menù eccezionale: fichi, pesce e… Ecco cosa mangiò Gesù all’Ultima Cena

Forse è la cena più famosa al mondo, ma se ne sa davvero poco. Stiamo parlando dell’Ultima Cena, il fatidico banchetto che vide radunati tutti i discepoli e dove alla fine Gesù profetizzò il tradimento da parte di uno di loro. Ma cosa si mangiò quella sera? A questa e ad altre domande hanno provato a dare una risposta, nel libro ‘L’ultima cena’ in uscita per i tipi di Ananke, Generoso Urciuoli e Marta Berogno, i due archeologi torinesi specialisti in cibo antico che hanno condotto uno studio sul menu dell’Ultima Cena.


Secondo gli autori del libro che basano le loro ricerche anche sulle testimonianze dei Vangeli, Gesù si trovava a Gerusalemme per una ricorrenza che prevedeva il pellegrinaggio nella Città Santa, molto probabilmente la Festa dei Tabernacoli, una festa autunnale dove si commemoravano gli anni passati nel deserto vivendo accampati in tende. Durante la festività si costruivano per strada o sui tetti capanne dove, su tappeti, si consumavano anche i pasti. L’ingresso di Gesù a Gerusalemme, poi, vede l’acclamazione con rami di palma, presenti più in autunno che in primavera, e le grida di ‘Osanna’ erano tipiche delle processioni della festa dei Tabernacoli. Per i due archeologi, “nulla vietata di pensare che su quella tavola fossero presenti alimenti e preparati tipici della Galilea e in particolare di Cafarnao”: pesce san pietro, insaporito con aromi e timo, tzir, ossia una variante locale del garum, la salsa di pesce tipica della cucina romana e una fragrante schiacciata di fichi ad accompagnare il tutto.

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