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Tutto questo per dirti che il tuo ricordo è il male più forte che mi faccio io stesso.

Efraim Medina Reyes (Cartagena de Indias, 1967) vive tra Bogotà e Cartagena. Nel 1988 ha esordito con Seis informes e nel 1995 ha vinto il Premio nazionale per il racconto con la raccolta Cinema albero. Oltre al suo romanzo più famoso, C‘era una volta l’amore ma ho dovuto ammazzarlo ha scritto La sessualità della pantera rosa, Tecniche di masturbazione tra Batman e Robin e la raccolta di poesie intitolata Pistoleri/puttane e dementi (Greatest Hits). Ha scatenato molte polemiche quando ha sparato a zero sulla tradizione novellistica latino-americana, Gabriel García Márquez compreso.

Amo affinché tu sia tua

Amo per non possedere,
per lasciare andare,
per riempire di me una donna
e darle la mia voglia indomita di vivere.
Amo affinché tu sia tua,
affinché non abbia padrone.
Amo per sminuire quelli che conoscerai dopo di me.
Amo perché sono superiore al mio amore,
perché in lontananza tu sappia
che io sono qualcosa che possiedi e non che ti manca.
Tutto questo per dirti che mi manchi
e che non trovo l’antidoto.
Tutto questo per dirti che il fatto che mi manchi
non mi ferisce né mi cura.
Tutto questo per dirti che il tuo ricordo
è il male più forte che mi faccio io stesso.
Ma questo male è l’unico modo
in cui posso ancora amarmi e respirarti.

 


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