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“Così ci fai piangere”. Commozione e lacrime a Tu sì que vales, la storia di Mattia è un colpo al cuore

Tu Sì Que Vales, dietro la maschera il volto è sempre quello di un supereroe. Il suo, infatti, non è un semplice travestimento, ma il simbolo di una speranza e di una voglia di lottare che ognuno dovrebbe custodire dentro nonostante la vita chiami ad affrontare prove molto difficili. La storia di Mattia diventa un momento di riflessione per tutti, e davanti alle sue parole lo spettacolo si ferma per trasformarsi in qualcosa di molto più significativo.

Qualcuno ha già sentito parlare di lui, tanti altri forse hanno avuto modo di conoscerlo, di vederlo in azione. D’altronde i Supereroi sono fatti così, arrivano quando è davvero necessario avere una mano in più per spazzare via ogni male. Mattia Villardita è Spiderman, o meglio, nel cuore di Mattia c’è la stessa energia d’amore di un supereroe pronto a venire in soccorso di tutti.

Matteo Villardita Spiderman Tu sì que vales


A soli 28 anni, Mattia ha messo in pratica un sogno, quello di provare a restituire il sorriso ai bambini malati in ospedale: “Buonasera a tutti mi chiamo Mattia Villardita, sono un ragazzo di 28 anni di Savona e sono qui per raccontare la mia storia”, afferma al centro dello studio televisivo di Tu sì que vales.

Matteo Villardita Spiderman Tu sì que vales

“Per tirarmi su, pensavo che sarebbe venuto il mio supereroe preferito a trovarmi, poi sono cresciuto e ho pensato perché non divento io quel supereroe? Così ho iniziato a travestirmi da Spiderman e sono andato in giro per gli ospedali pediatrici. L’ultima storia a cui tengo particolarmente è quella di un bambino che i medici hanno definito incurabile e per me incurabile è una parola che non posso accettare”, ha raccontato Mattia davanti alla giuria visibilmente commossa.

Matteo Villardita Spiderman Tu sì que vales
Matteo Villardita Spiderman Tu sì que vales

“La tua storia ha colpito molto non solo me, ma anche i miei colleghi e il pubblico, i tuoi momenti di silenzio, anche i supereroi non devono vergognarsi di emozionarsi”, e Teo Mammucari: “Sai la tua storia mi fa pensare che, anche se in televisione non si dovrebbe dire, mi sento davvero una m**da, perché c’è davvero tanto che si può fare, quindi grazie per quello che fai, è bellissimo”. 


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