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Quasi un centinaio di fotografie provenienti da collezioni private per documentare l’utilizzo degli animali nelle tattiche belliche e lo stretto rapporto di interdipendenza e affezione che si instaurò nel binomio soldato/animale.
“I libri di scuola non ne parlano – spiegano le curatrici – ma a fianco degli eserciti della Grande Guerra ce n’era anche un altro, quello degli animali. Nonostante l’impiego di armi sempre più sofisticate e trasporti motorizzati, l’uomo non poté fare a meno degli animali mobilitandone oltre 16 milioni fra cui 11 milioni di equini, 100.000 cani e 200.000 piccioni.”
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Simone Stefani, responsabile LAV Trentino, afferma che “La guerra è un dramma troppo spesso accettato passivamente come qualcosa di inevitabile, e purtroppo tra le sue vittime vi sono anche gli animali.”
Stefani consiglia la mostra “a un pubblico di tutte le età, a coloro che hanno vissuto la guerra ma soprattutto ai più giovani, perché siano consapevoli e possano conoscere alcuni dei tanti eroi silenziosi.”
