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Oscar, il gatto uscito dal libro di Stephen King: riconosce chi sta per morire

Una storia vera e un libro. Che si intrecciano. La trama di Doctor Sleep di Stephen King (Sperling & Kupfer, pp. 516, euro 19,90) è questa: perseguitato dalle visioni provocate dallo shining, la luccicanza, il dono maledetto con il quale è nato, e dai fantasmi dei vecchi ospiti dell’Overlook Hotel dove ha trascorso un terribile inverno da bambino, Dan ha continuato a vagabondare per decenni. Una disperata vita on the road per liberarsi da un’eredità paterna fatta di alcolismo, violenza e depressione. Oggi, finalmente, è riuscito a mettere radici in una piccola città del New Hampshire, dove ha trovato un gruppo di amici in grado di aiutarlo e un lavoro nell’ospizio in cui quel che resta della sua luccicanza regala agli anziani pazienti l’indispensabile conforto finale. Aiutato da un gatto capace di prevedere il futuro, Torrance diventa Doctor Sleep, il Dottor Sonno. Poi Dan incontra l’evanescente Abra Stone, il cui incredibile dono, la luccicanza più abbagliante di tutti i tempi, riporta in vita i demoni di Dan e lo spinge a ingaggiare una poderosa battaglia per salvare l’esistenza e l’anima della ragazzina. Sulle superstrade d’America, infatti, i membri del Vero Nodo viaggiano in cerca di cibo. Hanno un aspetto inoffensivo: non più giovani, indossano abiti dimessi e sono perennemente in viaggio sui loro camper scassati. Ma come intuisce Dan Torrance, e come imparerà presto a sue spese la piccola Abra, si tratta in realtà di esseri quasi immortali che si nutrono proprio del calore dello shining.

E, adesso, la storia vera.

Il gattone si chiama Oscar e vive in una clinica per anziani con malattie degenerative, la Steere House di Providence a Rhode Island, negli Stati Uniti. Di lui si parla da qualche settimana perché avrebbe, a detta del personale e dei pazienti della clinica, devi poteri che vanno al di là del naturale. Oscar vaga libero tra gli spazi del centro per anziani, però tutti si fermano quando vedono salire il gatto su un letto di un malato. Perché lì si ferma e tutti ormai conoscono il significato del suo gesto: quel paziente sta per morire. La sua sembrerebbe quasi una previsione perché, poi, va a finire sempre così. Finora il personale della clinica ha registrato ben 25 casi in cui ciò si è verificato. Cionononstante il felino non è temuto né odiato ed è quasi considerato un angelo perché, dicono, è come se accompagnasse gli anziani verso l’Aldilà. La cose vanno così: “Quando Oscar arriva e si ferma, noi avvisiamo i parenti. Al massimo passano 4 ore, poi succede quello che tutti si aspettano”, dichiara un medico della clinica.

(continua dopo la foto)


Stando a quanto riferiscono i media locali, le prime ad accorgersi della cosa sono state le infermiere e il comportamento del gatto ha perfino attirato scienziati e dottori. Che, tuttavia, ricordano che non ci sono studi scientifici che possano certificare questa strana capacità anche se qualcuno si sbilancia: potrebbe avere fiuto per un particolare segnale biochimico emesso da un corpo che si sta spegnendo.

 

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