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Scomparsa del piccolo Mattia: ecco cosa è successo nella notte

È stato ritrovato il piccolo Mattia, il bambino di tre anni scomparso a Vajont, in provincia di Pordenone, in Friuli Venezia Giulia. Immediatamente erano scattate le ricerche del piccolo che si era allontanato da casa questa sera intorno alle 19 approfittando di un momento di distrazione della madre intenta a preparare la cena. Del piccolo che è affetto da una lieve disabilità, si erano perse immediatamente le tracce. Come spiegato anche dalla sindaca del comune di Vajont, Lavinia Corona, intervenuta durante il programma in onda su Rai Tre “Chi l’ha visto?”, si sono attivati i soccorsi chiamati dai genitori del bambino: nel piccolo comune sono state accese tutte le luci per aiutare nelle ricerche i carabinieri della stazione di Maniago, i volontari della Protezione civile e i Vigili del fuoco del comando provinciale di Pordenone giunti immediatamente sul posto.

Mattia è stato trovato da due cittadini di Vajont in una zona piuttosto lontana dalla casa dove vive con i genitori. A comunicare la notizia è stata la sindaca in diretta su Rai Tre. Il bambino si è allontanato da casa tra le 19.30 e le 19.45 di questa sera mentre la mamma stava preparando la cena. (Continua a leggere dopo la foto)


Il piccolo, di tre anni e mezzo, è affetto da disturbo dello spettro autistico. Tra i primi ad accorrere è stata la sindaca Lavinia Corona che di professione è psicologa e che dunque immediatamente ha tentato di confortare la madre, disperata. (Continua a leggere dopo la foto)

Sul posto sono accorse decine di persone tra i volontari della Protezione civile, Vigili del fuoco, Carabinieri, tecnici del Soccorso alpino e numerosi cittadini che hanno appreso della scomparsa dai social. Il Comune ha fatto potenziare al massimo la pubblica illuminazione e acceso anche le luci dello stadio. Le ricerche sono estese al vicino corso del torrente Cellina. (Continua a leggere dopo la foto)

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A piedi, in bicicletta, con le torce o con le luci dei telefoni cellulari, nonostante la quarantena e l’obbligo di stare in casa, tutto il piccolo paese di Vajont è mobilitato per cercare il piccolo Mattia. Il campo sportivo è stato scelto come punto base per le ricerche, dunque in qualche modo tutti vi convergono. Per evitare di incorrere nella protezione delle prescrizioni sulla mobilità, le persone indossavano tutte la mascherina evitando gli assembramenti.

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