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“Il mio grandissimo rimpianto”. Pippo Baudo “affranto” per la morte di Raffaella Carrà. Ora più che mai

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Il mondo della televisione è in lutto. Raffaella Carrà non c’è più. L’artista è stata stroncata all’età di 78 anni da una malattia che l’aveva colpita negli ultimi tempi. Un male di cui la stessa Raffaella aveva voluto che non si sapesse nulla. Ma che la situazione fosse grave lei lo aveva capito bene. Tanto da aver dato precise disposizioni sulle sue esequie: “Una semplice bara di legno grezzo e un’urna per contenere le sue ceneri”.

A comunicare il suo decesso è stato l’ex compagno Sergio Iapino: “Raffaella ci ha lasciati. È andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre”. Ora sono in tanti a piangere, come Pippo Baudo che all’AdnKronos, molto scosso, ha rilasciato dichiarazioni toccanti su quello che Raffaella Carrà ha rappresentato per lui, per tutti noi.

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“Sono immensamente scosso – dice Pippo Baudo – È stata un’artista eccezionale, un’autodidatta straordinaria, io la conosco dagli inizi della sua carriera. Io non sono riuscito mai a fare un programma con lei, era l’unico rimprovero che le facevo sempre, è il mio grandissimo rimpianto”. Una casualità il fatto che due mostri sacri della televisione italiana come Raffaella Carrà e Pippo Baudo non abbiamo mai fatto un programma insieme.

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Oggi Pippo Baudo ripercorre la vita professionale e i successi della regina della tv italiana, attrice, ballerina, cantante, artista a 360 gradi. Inimitabile. “Aveva studiato ballo – racconta il conduttore che fa fatica a trattenere le lacrime – era diventata anche una grande ballerina. Quando fece coppia con Mina, c’era un’asimmetria notevole tra le due, perché Mina è più alta di lei, eppure lei annullava questa asimmetria. E poi, è una delle poche soubrette italiane, forse l’unica, che ha avuto successo nei paesi ispanici”.

Proprio sul successo all’estero di Raffaella Carrà Pippo Baudo ricorda: “Una volta in Spagna, a Plaza de Toros, c’era Raffaella Carrà da sola col suo gruppo, e ricordo intorno trentamila persone. Una cosa incredibile, un amore come per nessun’altra italiana”. E questo era per il conduttore il segreto del suo successo: “Era la bella ‘burdelà’ romagnola, la guappa, aveva una voce forte che faceva impazzire tutti. Il suo modo di essere faceva pensare ad ogni ragazza di poter diventare Raffaella Carrà, invece non era vero. Ci voleva solo il suo talento per essere Raffaella Carrà. È stata l’ultima vera grande soubrette. Sono affranto”.

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