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“È meglio se stai zitto”. Ospiti fuori controllo in diretta, ‘scoppia’ lo studio di Pomeriggio 5

Momenti di tensione a Pomeriggio 5 con Barbara D’Urso che fatica a tenere a bada le parole degli ospiti. L’argomento è quello del momento: i vaccini tra favorevoli e contrari. Non è la prima volta che le tematiche legate al Covid fanno alzare gli animi in studio. L’ultima volta solo pochi giorni fa alla vigilia dell’entrata in vigore dell’obbligo di Green Pass nei luoghi di lavoro. Ne aveva parlato con un’estetista, che si è professata ‘no green pass’.


Ma due ospiti in particolare avevano cominciato a perdere il controllo e ad iniziare discussioni davvero clamorose. La padrona di casa di Pomeriggio 5 aveva avuto grosse difficoltà nella gestione, visto che le voci erano l’una sopra l’altra e il pubblico non riusciva a comprendere bene. A parlare ad alta voce e senza rispetto verso il pubblico, stando a quanto fatto intuire anche dalla stessa Barbara D’Urso, sono stati Paolo Brosio e Antonio Caprarica.

Barbara D'Urso


Pomeriggio 5, ancora polemiche su Paolo Brosio

Carmelita si era imbestialita in diretta: “Per favore, devo far spegnere i microfoni? Regia per favore, spegni i microfoni. Paolo non va bene così, sono la padrona di casa e mi ascolti”. E i microfoni sono stati realmente silenziati. Una decisione obbligata per far ritornare alla normalità una situazione che stava ormai definitivamente degenerando. Ed era forse la prima volta che accadeva a Pomeriggio 5.

Paolo Brosio


Anche oggi a far discutere è Paolo Brosio. Ospite nello studio di Pomeriggio 5 si è schierato senza ombre in favore di chi rifiuta di iniettarsi il vaccino contro il Covid, invocando per loro la stessa tutela. Davanti a Barbara D’Urso le due posizioni vengono confrontate, ma si alzano i toni ed è caos. “Era meglio quando si occupava di Medjugorje”, dice seccamente Alessandro Cecchi Paone.

alessandro cecchi paone


Secondo Brosio fanno lo Stato deve aiutare chi si deve fare i tamponi rendendoli gratuiti. Intanto Su ‘Nature Communications’ è stata pubblicata l’indagine condotta dal San Matteo di Pavia su circa 4mila operatori sanitari. I vaccini contro il Covid-19 sono sicuri ed efficaci e la somministrazione di una terza dose può conferire un’efficacia protettiva maggiore. I risultati hanno dimostrato l’efficacia dei vaccini nel proteggere dall’infezione da Sars-CoV-2 che si attesta all’83% nella popolazione complessiva degli operatori sanitari e al 93% negli operatori sanitari che avevano in precedenza contratto l’infezione

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