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“Sei un figlio di…”. Pio e Amedeo, dopo le polemiche è uno dei due a lanciare parole pesanti

Si infiamma la polemica su Pio e Amedeo. Ieri l’argomento è stato ampiamente discusso anche a Dimartedì, il programma di Floris in onda su La7. Intervistato da una giornalista del programma, Amedeo Grieco, metà del duo comico Pio e Amedeo, risponde animatamente alla valanga di critiche piovute loro addosso dopo l’ultima puntata dello show Felicissima sera su Canale 5. Il comico pugliese non accenna ad alcun passo indietro. Molti avrebbero voluto le loro scuse per posizioni “politicamente scorrette” su gay, persone di colore, donne, ed ebrei.

“Se mi chiami omofobo sei un figlio di putt***a”, risponde alla giornalista. Le loro frasi volutamente provocatorie su “fr**i, ricch***i e neg***i” puntavano a smascherare l’ipocrisia generale e soprattutto stimolare un nuovo approccio al tema delle discriminazioni e del catcalling: reagire, con una risata, e non fare del vittimismo social. Il grande pubblico sembra aver apprezzato e capito, tanti commentatori e politici (di sinistra) no. “La prossima volta non staremo più attenti – mette subito in chiaro Grieco -. Non vedo l’ora di andare in tv a ribadire il concetto”. (Continua a leggere dopo la foto)


E ancora: “Questa dittatura grammaticale non ce la farà a passare. Se uno ha un’opinione diversa allora è omofobo. Chi mi chiama omofobo è un figlio di put***a”, sbotta senza troppi giri di parole al microfono di La7. “Ci stanno cancellando dei passaggi di film Disney, stiamo perdendo il nord della bussola. E la tanto nominata libertà d’opinione che si invoca, poi alla fine se uno ha un’opinione diversa dalla ‘comunità’ allora è un omofobo”. (Continua a leggere dopo la foto)

Poi rincara la dose: “Hai capito in che paese viviamo? – prosegue Amedeo – Noi abbiamo semplicemente detto che le parole hanno un peso, ma non è niente rispetto a quello delle intenzioni. Noi siamo stati in Russia con Vladimir Luxuria, a proposito di diritti, mentre gli altri mettono le bandiere arcobaleno su Instagram”. (Continua a leggere dopo la foto)

E conclude: “Quello è un Paese dove si adescano i ragazzini omosessuali sui social, li si incontra e li si pesta, senza dire loro ‘ricc***i’. Noi vogliamo disinnescare la carica emotiva di quella parola, bisogna smettere di pensare alla ‘comunità’, bisogna valutare l’individuo. La sinistra ci va contro perché ci ha retwittato Salvini, che però evidentemente è una persona intelligente”. Parole dure.

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