La petizione è stata lanciata dalla giornalista Giulia Innocenzi dopo il suo servizio che raccontava di vacche trascinate con catene, buttate a terra e spinte con la forca.
Alcune settimane fa Innocenzi ha raccontato in una video-inchiesta per Servizio Pubblico ciò che accadeva nel macello Italcarni di Ghedi, in provincia di Brescia, oggi sotto sequestro: un “macello degli orrori”, specializzato in mucche a terra, dove gli animali venivano maltrattati e torturati.
(continua dopo la foto)

Per legge, gli animali che non riescono a deambulare ma che raggiungono comunque il mattatoio, andrebbero macellati direttamente sul camion che li ha trasportati, oppure portati con apposite barelle che non li facciano soffrire. A Italcarni questo non succedeva. Nelle riprese disposte dal pm Cassiani, si vedono operai che attaccano catene alle zampe di mucche vive, trascinate poi con il muletto e buttate a terra; altri filmati mostrano il proprietario del macello che spinge le vacche alla linea di macellazione con una forca senza i lembi protettivi.
“Quando ho visto per la prima volta queste immagini, vi confesso di aver pianto – dice Innocenzi -. Poi ho provato rabbia: come è stato possibile? Perché nessuno ha controllato? Ho promesso, allora, che non avrei mollato l’osso. Il ministero della Salute, da cui dovrebbero dipendere i controlli, non può più restare in silenzio. E deve fare luce sugli altri macelli: Italcarni è un caso isolato?”
Ora il web si mobilita per chiedere al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, di istituire con urgenza una commissione di inchiesta sulle condizioni degli animali negli allevamenti e nei mattatoi.
Si chiede una commissione guidata da ispettori indipendenti dell’ufficio veterinario della Commissione europea che aiuti a riportare la legalità, il rispetto degli animali e la salubrità della carne in commercio.
I firmatari della petizione dicono che non vogliono più altri macelli degli orrori.
Clicca qui per firmare la petizione