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Francesco Di Mauro, dalla fama negli anni ’80 all’oblio. Ve lo ricordate? Com’è diventato

Ha mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo da piccolissimo, ha raggiunto la notorietà massima con l’interpretazione di Umberto Colombo nel film ”Sapore di mare”, dove ha recitato accanto a Jerry Calà, Marina Suma, Christian De Sica e Virna Lisi. Stiamo parlando di Mauro Di Francesco, milanese, nato il 17 maggio 1951. L’attore è “esploso” negli Anni Ottanta e sulla cresta dell’onda anche nel decennio successivo.

Sono in molti a chiedersi che fine abbia fatto Mauro detto Maurino, Uberto Colombo in Sapore di Mare 2. Noto per i suoi ruoli comici, forse non tutti sanno che Di Francesco ha iniziato a recitare fin da bambino e che ha 16 anni Giorgio Strehler lo ha fatto entrare all’Accademia del Piccolo Teatro. Dopo il successo, l’attore è sparito per anni dalle scene in seguito a un trapianto di fegato al quale si è dovuto sottoporre a causa di una cirrosi epatica. Colpa dell’alcol. (Continua a leggere dopo la foto)


”Eh, fuori tutte le notti, ho cominciato a bere a 10 anni e ho smesso a 55. Faccio un appello a tutti i ragazzi: lasciate perdere, l’alcol è peggio della droga. Non riducetevi come me, sono un miracolato dopo il trapianto di fegato. Ora voglio fare il testimonial dei donatori di organi”, rivelò in un’intervista a Il Giornale. Adesso di televisione Mauro Di Francesco non vuole più saperne. Il suo volto si vede raramente sul piccolo schermo, lui adesso vive in campagna. Al quotidiano Il Tempo spiega il perché di questo allontanamento. (Continua a leggere dopo la foto)

“Ho proprio deciso di non fare più questo lavoro. Il fatto è che mi è venuta la nausea, ho la crisi di rigetto. In tv poi si vedono cose improponibili. E anche al cinema”. Il suo non è un due di picche definitivo, ma per tornare non è intenzionato a scendere a compromessi. “Non voglio rinnegare Carlo Vanzina, che amavo. Il fatto è che non mi va più di girare cinepanettoni e affini. Non voglio fare come Boldi, ecco. A meno che non venga uno come Sorrentino. Ma con una cosa bella, un ruolo importante. Pensi, sono così determinato che ho delle pretese anche su Sorrentino”. Anche i suoi ricordi di bimbo legati al lavoro di attore non sono dei migliori. (Continua a leggere dopo la foto)

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“Essere un attore-bambino è stato una gran rottura di palle! Invidiavo a morte i miei compagni che passavano i pomeriggi a giocare a pallone all’oratorio. Un giorno sì e uno no andavo in taxi con mia madre alla Rai per fare Carosello, Arcobaleno, Tic tac… Poi gli sceneggiati, le commedie in diretta…”. Di Francesco commenta con Il Tempo le parole di Jerry Calà: in un’intervista rilasciata al Giornale, l’attore aveva dichiarato che il motivo per cui da tempo il suo nome non compare nella locandina di un film può essere da attribuire al fatto che “non odoro di sinistra”. “Chi non è di sinistra non lavora? Una volta era così. Ha notato che attori di destra non ce ne sono? L’unico è Luca Barbareschi”.

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