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“Idioti”. DiMartedì, caos in studio: l’ospite perde le staffe in diretta. La reazione di Floris

Massimo Cacciari idioti dimartedì floris

Tensione altissima a DiMartedì, il programma in onda su La7 e condotto da Giovanni Floris. In studio tanti ospiti, tra cui Massimo Cacciari, Alessandro Di Battista e Piero Fassino. I tre si sono confrontati, tra gli altri, sulla guerra in Ucraina, spesso con visioni diametralmente opposte. Ma solo il filosofo ed ex sindaco di Venezia è risultato molto più agitato rispetto agli altri due. Il momento più duro è quando lo stesso Floris riassume le posizioni di Cacciari, Alessandro Di Battista e Piero Fassino come “tutti filo-Putin”. A questo punto Cacciari sgrana gli occhi convinto forse di aver capito male e dice: “Filo-Putin? Ma chi è filo-Putin? Ma cosa dice?”.

E ancora: “Io non ero filo-Putin come non ero filo-sovietico, non ero filo-sovietico quando ero nel partito comunista”. Anche Piero Fassino non ci sta e commenta: “Contesto questa definizione”. Poi ancora Massimo Cacciari che proprio non la manda giù: “La politica è realismo!”. Poi ancora Giovanni Floris torna sull’argomento, anche in relazione alle dichiarazione dei tre nei giorni precedenti: “Professore, nei primi dibattiti c’è stato un momento in cui chi valutava il peso delle posizioni della Russia senza per questo abbracciare le decisioni di Putin veniva considerato filo-Putin…”.

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E ancora Massimo Cacciari: “Dagli idioti. Dagli idioti, dagli idioti, dagli idioti certo. Ma il grembo dei deficenti è sempre fertile, sempre fecondo, sempre in stato interessante. Ma cosa mi interessa? Mi interessa discutere con Fassino e Di Battista, non con gli idioti”.

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“Oggi l’imperativo categorico è fermare l’Ucraina, non la combattiamo noi. Significa morti e massacri di russi e ucraini. Per convincere a fermare quelli che la fanno occorre convincerli a fare altro che non sia solo sanzioni e mandare armi, chiaro?”, ribatte Massimo Cacciari.

Il ragionamento di Massimo Cacciari, ripreso poi anche da Michele Santoro e da tanti altri ospiti di Dimartedì, è abbastanza semplice e chiaro. Per il filosofo, l’escalation può provocare una terza guerra mondiale nel giro di poche settimane e questo deve essere scongiurato in tutti i modi. D’accordo anche Fassino e Di Battista, come chiunque altro, molto probabilmente.

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